Tra il 2006 e il 2010, le revenues dell’industria telecom, media
e tecnologia (Tmt) sono cresciute del 38%, da 3.150 miliardi di
dollari a 4.360 miliardi. Un tasso di crescita significativo – in
media l’8,4% annuo – ma che nasconde un elemento critico: le
fonti di revenue e profitto di questa industria, settore per
settore, sono rimaste relativamente stabili e si rilevano piccoli
spostamenti di valore ma con possibili impatti importanti nel lungo
periodo. E’ quanto emerge dal nuovo studio di Booz & Co.,
“Value Shifts in the Tmt Industries”, che analizza come sta
cambiando il mondo delle telecomunicazioni e dei media e in quali
nuove direzioni si muoverà nel futuro.
Lo studio offre una dettagliata analisi dei principali attori
presenti nel mercato, nonché delle principali fonti di profitto a
livello globale per ognuna delle cinque aree in cui si divide
l’industria Tmt (operazioni di rete, hardware, servizi e software
It, contenuti e intermediazione). Infine, si esaminano anche le
modalità di espansione, in particolare la tendenza
all’allargamento verso aree adiacenti.
Le operazioni di rete restano l’area principale di questa
industria: le aziende del settore hanno catturato la quota maggiore
(il 41% nel 2010, contro il 39% nel 2006) delle entrate
dell’industria Tmt. Cinque grandi operatori (At&t, Deutsche
Telekom, Ntt, Telefónica e Verizon) dominano il mercato,
rappresentando oltre 500 miliardi di dollari di revenues, o il 29%
del totale.
Tutte le aziende di questo settore cercano di espandersi in altri
business, ma ottenendo pochi successi, sottolinea Booz & Co, in
particolare nell’allargamento verso i servizi a valore aggiunto.
Anche i player dei contenuti e le società dell’hardware e dei
servizi e software It incontrano difficoltà a diversificare il
proprio business. Le aziende attive nei settori Tmt continuano
infatti a generare la maggior parte delle loro entrate dalle
attività core, nota la società di ricerche.
L’hardware ha rappresentato il 28% delle revenues del settore in
questi quattro anni, seguito da software e servizi (22%), contenuti
(6,7%) e intermediazione (2,1%). Ma i tassi di crescita settore per
settore sono ben diversi.
Il settore dei contenuti è quello cresciuto di meno, solo del 4,9%
dal 2006 al 2010, a causa dei nuovi modelli di business digitali e
dell’impatto della recessione sulla pubblicità. Si tratta
dell’area che presenta le sfide maggiori: il modo di consumare
contenuti è in rapida trasformazione e le aziende devono ancora
capire come monetizzare i nuovi contenuti digitali. L’industria
della carta stampata, in particolare, deve affrontare oggi le
stesse difficoltà e cambiamenti incontrati dall’industria della
musica dieci anni fa: anche se i tablet e gli e-book aprono nuovi
mercati, ancora non riescono a bilanciare le perdite di entrate
della pubblicità e della vendita di libri e giornali su carta.
L’intermediazione è invece il settore cresciuto di più: oltre
il 17% annuo. Anche per questo molte aziende cercano di entrare
nell’intermediazione, ma quest’area resta dominata da pochi
player (come Aol, eBay, Yahoo e Google, che da sola rappresenta il
30% delle revenues del settore).
L’area dell’infrastruttura hardware è cresciuta dell’8,8%
sui mercati emergenti e del 6,4% in quelli maturi tra il 2006 e il
2010, ma nel solo 2010 la crescita è stata di un sensazionale 20%,
anche più dell’intermediazione, grazie anche agli investimenti
in infrastrutture per la banda larga. Secondo Booz&Co. un tasso di
crescita del genere è un buon segnale di ripresa per il prossimo
futuro l’intero settore Tmt.
A proposito di mercati emergenti, le revenues qui sono cresciute
del 12,6% l’anno dal 2006, nettamente al di sopra del tasso di
crescita sui mercati maturi, ma in termini assoluti sono ancora
questi ultimi a catturare la maggior parte delle entrate, il 76%
(contro l’80% del 2006).
“L’industria Tmt è fluida e le aziende del settore si
posizionano in modo da catturare il maggior valore possibile”,
commenta Booz & Co. “Ma la nostra analisi dimostra che le fonti
di valore in generale si stanno spostando a un ritmo più lento di
quanto possa apparire a uno sguardo superficiale. Gli operatori di
rete continuano a generare la maggior parte delle revenues
dell’industria e, nonostante si siano dati molto da fare per
diversificare le loro attività, per ora ci sono riusciti in modo
limitato. D’altro canto, i player di Internet hanno tutta
l’attenzione in Borsa, ma la loro reale quota delle revenues
totali del settore non è alta. Tuttavia, esiste uno spostamento di
valore che va seguito nel tempo: un’indicazione è la perdita in
share complessivo del settore hardware, che ci fa capire che i
servizi a valore aggiunto diventeranno sempre più importanti per
la crescita a lungo termine. Inoltre, anche se i mercati emergenti
non hanno ancora catturato una porzione significativa di valore, il
loro peso sta rapidamente aumentando”.