IL CASO

Privacy: Facebook si arrende all’Europa, per gli under 15 scatta il consenso dei genitori

Nuova strategia sul trattamento dei dati personali in vista dell’applicazione, dal 25 maggio, del Gdpr. Il riconoscimento facciale sarà facoltativo e utilizzabile soltanto dai maggiorenni. Scelte semplificate su pubblicità e informazioni sensibili sul profilo

Pubblicato il 18 Apr 2018

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A poco più di un mese dall’applicazione su tutto il territorio Ue del Gdpr, che scatterà il 25 maggio, e a seguito dello scandalo Cambridge Analytica, Facebook corre ai ripari e adotta nuove regole sulla privacy, proprio a partire dal Vecchio continente. Tre le novità principali introdotte dal social network, che proprio in Europa ha dato vita a una importante campagna di comunicazione acquistando pagine di pubblicità sui principali quotidiani, c’è la limitazione delle attività per gli utenti tra i 13 (età minima per potersi iscrivere) e i 15 anni, che se non avranno il consenso formale dei genitori potranno accedere soltanto a una versione limitata della piattaforma. Gli utenti avranno inoltre la possibilità di decidere se voler utilizzare il riconoscimento facciale (disabilitato per i minorenni), e se consentire alla piattaforma di utilizzare i dati raccolti dai partner pubblicitari. Sarà inoltre possibile cancellare dal profilo informazioni “sensibili” come quelle che riguardano le convinzioni politiche o religiose.

L’Europa però non molla la presa. Antonio Tajani presidente dell’Europarlamento incalza il ceo dell’azienda Mark Zuckerberg perché si presenti a Strasburgo. Mentre la Commissaria europea alla giustizia Vera Jourova ribadisce: “Ciò che guida il nostro lavoro nella Commissione è che Internet non può essere una terra di nessuno, un Far-west. Le regole che si applicano offline si devono rispettare anche nell’online digitale e dobbiamo essere sicuri che le nostre regole moderne per la protezione dei dati siano applicate pienamente” ha detto  riferendo alla Plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo sullo scandalo Cambridge Analytica di cui sono vittime cittadini europei. “Da questo scandalo emerge quanto siano importanti i dati personali di tutti i cittadini del mondo – ha aggiunto – e dimostra che la protezione dei dati personali può avere un forte impatto sulle nostre società democratiche e sulle nostre elezioni”. Jourova ha poi rinnovato l’invito a Mark Zuckerberg a “comparire al Parlamento europeo davanti alle commissioni competenti” e si è augurata che “Facebook collabori pienamente, non possiamo essere compiacenti o dormire sugli allori”, ha sottolineato

Tornando al tema aggiornamenti, l’azienda spiega in una comunicazione affidata ad Erig Egan, vice presidente e chief privacy officer, e Ashley Beringer, deputy general counsel, che sono stati introdotti in vista dell’entrata in vigore del Gdpr, sono disponibili da questa settimana in Europa e saranno progressivamente estesi al resto del mondo.

“Le inserzioni sulla piattaforma sono più rilevanti quando usiamo i dati dei partner pubblicitari, come siti e applicazioni che utilizzano strumenti di business come il nostro pulsante ‘Mi piace’ – scrivono Egan e Beringer illustrando la nuova strategia sulla data protection – Chiederemo alle persone di rivedere le informazioni su questo tipo di pubblicità e di scegliere se vogliono o meno che noi usiamo i dati dei partner per mostrare loro le inserzioni pubblicitarie”. Quanto invece ai dati personali pubblicati sul profilo, Facebook chiederà alle persone che hanno già scelto di condividere informazioni politiche, religiose e di relazione “di scegliere se continuare a condividere e lasciarci usare queste informazioni. Come sempre, l’inserimento di queste informazioni nel profilo è completamente facoltativo – spiega la piattaforma – Stiamo rendendo più facile per le persone cancellarle, nel caso in cui non vogliano più condividerle”.

Quanto alle “protezioni speciali” per gli adolescenti, entreranno in vigore contemporaneamente per tutti, al di là della geolocalizzazione degli utenti.  “Le persone di età compresa tra i 13 e i 15 anni in alcuni paesi Ue hanno bisogno del permesso di un genitore o tutore per compiere azioni specifiche su Facebook – spiega il documento – Questi adolescenti vedranno una versione meno personalizzata del social con condivisione limitata e annunci meno rilevanti, fino a quando non otterranno il permesso da un genitore o tutore di usare tutti gli aspetti di Facebook“. “Nel corso di quest’anno – conclude Facebook – presenteremo un nuovo centro globale di risorse online dedicato ai ragazzi e faremo più educazione per rispondere alle loro domande più comuni sulla privacy”.

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