Si intensifica la concorrenza nell’industria del computer
hardware, ora che Oracle, terza maggior azienda del software, cerca
aggressivamente di conquistarsi un posto accanto a rivali come Ibm,
Sap, Hp.
Introducendo domenica la conferenza annuale Oracle OpenWorld a San
Francisco, il chief executive Larry Ellison ha esaltato i benefici
del parallel computing (in cui i computer sono costruiti con
molteplici processori e altre componenti che funzionano
simultaneamente, migliorando le prestazioni complessive) e mostrato
l’ultima versione del computer Oracle Sparc Solaris.
Ma soprattutto Ellison ha presentato una nuova macchina chiamata
Exalytics Intelligence Machine, "hardware e software messi
insieme per offrire analisi dei dati alla velocità del
pensiero”, ha dichiarato il ceo.
Questo sistema garantisce accesso più veloce ai dati perché
analizza le informazioni all’interno della Dram, la memoria
d’accesso dinamica random, anziché sui disk drive, ha spiegato
Ellison (anche se la concorrente Sap ha subito criticato il sistema
concorrente perché userebbe “una vecchia tecnologia, ma con più
hardware”).
Oggi Thomas Kurian, executive vice president di Oracle, ha fatto
sapere che l’azienda introdurrà anche un altro sistema, chiamato
Big Data Appliance, che serve a organizzare le informazioni
provenienti dal web. Big Data Appliance mette in ordine le
informazioni raccolte dal software open source Hadoop (usato per
dati non strutturati come le e-mail e i messaggi sui social media)
e le carica sul database di Oracle.
Oracle – il maggior produttore mondiale di software per database
e il secondo maggior produttore di applicazioni per il business,
dietro Sap – è entrata prepotentemente nel campo dell’hardware
dopo l’acquisizione di Sun Microsystems. Ma l’azienda vuole
anche mantenere la centralità del suo database per le operazioni
di calcolo dei suoi clienti. Secondo gli analisti, abbracciare un
software come Hadoop può aiutare Oracle a mantenere la leadership
perché i clienti hanno sempre più bisogno di sistemi per vagliare
una mole crescente di informazioni provenienti da fonti diverse e
di nuovo tipo, come Facebook e Twitter. Per esempio, secondo Peter
Goldmacher, analista di Cowen & Co. a San Francisco, le aziende
potrebbero incrociare le informazioni di Twitter con i dati dei
clienti conservati nel database di Oracle per decidere quali post
sono i più rilevanti.