Brunetta incalza Tremonti “Su Web-ricette serve una roadmap”

Il ministro della PA e Innovazione scrive ancora al collega dell’Economia: “Inserire nel decreto attuativo un cronoprogramma per la completa digitalizzazione del ciclo prescrittivo entro settembre 2012”

Pubblicato il 06 Ott 2011

Continua la "battaglia" del ministro Brunetta per la
realizzazione delle ricette digitali. Il ministro per la Pubblica
amministrazione e l’Innovazione ha inviato ieri al collega
dell'Economia, Giulio Tremonti una nuova lettera, in cui chiede
che nel decreto attuativo venga inserito un cronoprogramma per la
completa dematerialuzzazione del cicolo prescrittivo entro
settembre 2012.

"Caro Tremonti – si legge nella missiva – vengo informato dai
miei uffici dei recenti passi in avanti realizzati sul fronte della
ricetta digitale. Nell’apprezzare il lavoro fatto finora, ritengo
essenziale che nel decreto in via di definizione in questi giorni,
oltre a indicare l’avvio delle procedure di trasmissione
telematica dei dati della ricetta da parte dei medici, si individui
un cronoprogramma che consenta di realizzare, entro settembre 2012,
quanto previsto dall’art. 11, comma 16, del dl. 78/2010,
relativamente alla completa dematerializzazione del ciclo
prescrittivo".

"Solo così – conclude Brunetta – dando piena attuazione alla
digitalizzazione di un processo tanto rilevante sul fronte della
spesa pubblica quanto importante per la vita dei cittadini,
imprimeremo una forte accelerazione al comune progetto di
rinnovamento del Paese".

Stando alle stime di Palazzo Vidoni, l’adozione delle
prescrizioni mediche digitali porterebbe al Sistema sanitario
nazionale risparmi per circa 2 miliardi di euro l’anno e un
taglio del 30% della spesa farmaceutica.
Sul tema delle Web-ricette, Brunetta si era già rivolto al
ministro Tremonti, con due lettere datate 11 gennaio 2011 e 25
ottobre 2010.

In attesa del varo del decreto attuativo alcune Regioni hanno
iniziato la sperimentazione. Si tratta di Valle D’Aosta, Piemonte
e Campania che, però non sembrano aver ottenuto – fatta
eccezione della Valle D’Aosta – buoni risultati. Stando ai dati
diffusi dalla Fimmg, in Piemonte e Campania circa un quarto dei
medici coinvolti nel progetto non ha inviato neanche una ricetta
online; il 10% lo ha fatto occasionalmente (solo qualche report
giornaliero) e il restante 65% ha compilato in tutto 3-4 ricette
elettroniche. Meglio la Valle D’Aosta dove il 62% dei camici
bianchi spedisce per via telematica, il 35% lo fa con qualche
difficoltà mentre solo il 4% non riesce ad utilizzare lo
strumento.

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