Svolta negli Usa, la Fcc: obbligo di Gps su tutti i cellulari

Operatori telecom e provider del Voip dovranno incorporare la tecnologia su tutti i terminali entro il 2018 così da consentire a operatori sanitari e forze di sicurezza di rilevare con esattezza la provenienza delle chiamate al 911

Pubblicato il 06 Ott 2011

Obbligo di Gps per gli operatori mobili americani. Lo propone la
Federal Communications Commission per motivi di pubblica sicurezza:
le telco ma anche i provider del servizio voice-over-Ip dovranno
integrare il sistema di posizionamento geografico nei device entro
il 2018 per permettere al personale sanitario, Polizia, vigili del
fuoco e altri addetti alla sicurezza di individuare con esattezza
la provenienza delle chiamate effettuate al numero di emergenza
911.

La Fcc fa notare che le nuove regole non sconvolgono l’industria
mobile, ma seguono un preciso trend già in atto: basandosi sugli
attuali tassi di adozione, la commissione stima che anche senza un
obbligo di legge l’85% degli utenti mobili avranno terminali con
funzionalità Gps entro il 2018 e quindi è certa che non ci
saranno per quella data problemi di compliance.

Diversa la situazione per i provider del VoIp. Nato come sostituto
low-cost per le chiamate da casa o dall’ufficio, il servizio su
protocollo Internet sta abbracciando con convinzione il mercato
wireless: Google Talk, Google Voice, Skype e altre piattaforme
puntano sempre più sull’offerta mobile, ma ancora non
incorporano il sistema Gps.

Tutti gli operatori americani devono già fornire le coordinate
geografiche da cui partono le chiamate al 911. Sui cellulari senza
Gps, però, occorre utilizzare la triangolazione tra le torri
mobili e il sistema non è accurato.

La proposta della Fcc rientra nel più ampio progetto per un nuovo
sistema di emergenza legato al numero 911: nei piani della
commissione, sarà possibile non solo telefonare ma andare sms,
foto e video alle autorità e ottenere l'intervento immediato
del personale preposto alla sicurezza.

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