"In Italia va fatta una seria revisione pubblica dell’uso
dello spettro radio, altrimenti non sarà possibile utilizzare la
leva diitale per la crescita del Paese". Lo ha detto Roberto
Viola, Segretario generale di Agcom intervenendo al convegno
"Agenda digitale: Action" organizzato da Between a
Capri.
"Abbiamo venduto tutto lo spettro possibile – ha detto Viola
riferendosi all'asta Lte – ora non ce n'è più per
nessuno. Il Parlamento Ue dice che per fare l'Internet delle
cose serve 1 GHz. Ebbene in Italia mancano all'appello 700 MHz:
dove li prendiamo? L'unica strada è incentivare la
liberazione dello spettro attraverso il metodo delle aste".
Viola ha acceso i riflettori sull'utilizzo dello spettro in
Italia: "Ci sono bande intere utilizzate in piccoli pezzi sul
territorio: questo significa inefficienza. E un Paese che vuole
crescere nel digitale non si può permettere questa
situazione".
Sul fronte delle nuove reti Ngn, Viola ha fatto appello
all'Europa affinchési faccia chiarezza sulla rete di accesso.
"Se si chiedono investimenti bisogna garantire i flussi di
cassa sulle nuove reti", ha detto Viola. "L’Europa
crede che il modello sia ridurre i costi del rame? Se così stanno
le cose deve dirlo per tempo, così tutti possono regolarsi di
conseguenza e adattarsi. Quello che l’Europa non si può
permettere è cambiare idea tutti i giorni. Non c’è politica
regolamentare giusta o sbagliata: tutto si misura con i risultati e
in Europa sulla fibra finora non ci sono stati risultati brillanti.
Se il confronto è con Paesi, come quelli asiatici, in cui la fibra
funziona bisogna considerare che si tratta di Paesi in cui c’è
stato intervento pubblico coordinato. Forse dovevamo fare così
anche noi".
Viola ha richiamato l'attenzione anche sulle differenze fra
rete core e rete di accesso: "E' importante che ciò sia
compreso: la rete di acesso è molto più simile a un'utility e
quindi i ritorni assomigliano ai bond. È importate che chi investe
abbia ritorni garantiti. Le politiche pubbliche devono essere
chiare".