Berec: “Net neutrality passa dalla trasparenza dell’Isp”

L’organismo europeo che raccoglie i regolatori nazionali: serve che gli Internet service provider diano ai consumatori dettagli tali da permettere “scelte informate” sul servizio

Pubblicato il 07 Ott 2011

Fornire ai consumatori informazioni trasparenti sulla qualità e i
limiti del loro servizio Internet è “fondamentale” se si vuole
realizzare la net neutrality: a dirlo sono i regolatori del mercato
europeo delle telecomunicazioni riuniti nel Berec (Body of European
Regulators of Electronic Communications). L’associazione afferma
che i regolatori nazionali devono assicurarsi che gli Internet
service provider diano ai consumatori informazioni complete e
precise che permettano di prendere “decisioni informate” sui
servizi.

"Riteniamo che una politica di piena ed efficace trasparenza
debba soddisfare tutte le seguenti caratteristiche: accessibilità,
chiarezza, precisione, accuratezza, comparabilità”, si legge
nelle linee guida del Berec su net neutrality e transparenza.
"Gli utenti devono anche essere in grado di prendere decisioni
informate in qualunque momento del rapporto commerciale con
l’Isp, cioè sia prima che durante che dopo la firma del
contratto”.

Nell’Unione europea non esistono regole scritte sulla net
neutrality, ma recenti modifiche nella direttiva per le
comunicazioni elettroniche (Framework for Electronic Communications
Directive) danno alcune indicazioni ai regolatori nazionali per
promuovere il concetto. Agli Stati-membro si chiede infatti di
assicurarsi che i regolatori "prendano tutte le misure
ragionevoli” per "promuovere gli interessi dei cittadini
dell’Unione europea assicurando che gli utenti finali siano in
grado di accedere e distribuire informazioni o gestire applicazioni
e servizi come desiderano”.

Il Berec nota oggi che fornire informazioni trasparenti sui servizi
può aiutare a soddisfare tali requisiti. Secondo l’associazione,
gli Isp hanno la responsabilità diretta di fornire informazioni
sul tipo di servizi che offrono, ma spetta poi ai singoli
Paesi-membro decidere come usare altre misure “indirette” per
assicurare che i consumatori ottengano il massimo della trasparenza
nelle informazioni sui servizi. Con un atteggiamento, conclude il
Berec, che dovrà essere attivo ma anche “light-touch”, per
esempio lasciando che siano gli Isp a trovare soluzioni per
ottenere la trasparenza e intervenendo solo se questa trasparenza
non viene garantita.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati