Oltre tre quarti (76%) delle aziende europee aumenterà quest’anno i propri budget IT: lo svela uno studio Toshiba secondo cui questo incremento è direttamente collegato alla crescita dei lavoratori da remoto; più remote workers ha un’impresa più aumentano gli investimenti in nuove tecnologie.
La ricerca, condotta in partnership con Walnut Unlimited, ha coinvolto oltre 1.000 responsabili IT senior di aziende di medie e grandi dimensioni in Uk, Francia, Germania, Spagna e Benelux. Le priorità di investimento sono focalizzate su sicurezza dei dati (62%), soluzioni cloud-based (58%) e miglioramento della produttività (62%). Rispetto a una ricerca simile condotta da Toshiba nel 2016, la sicurezza dei dati ha assunto un’importanza maggiore (54% nel 2016), così come gli investimenti in soluzioni cloud-based, con il 58% delle aziende che le considera una priorità rispetto al 52% del 2016.
La Spagna dimostra il cambiamento più significativo: l’86% delle aziende ha, infatti, indicato un aumento dei budget per IT e tecnologia nei prossimi dodici mesi. Allo stesso modo, le aziende nel settore trasporti e logistica hanno più probabilità di ottenere un aumento del budget (89%), mentre solo il 52% delle aziende governative e del settore pubblico ha dichiarato un possibile incremento della spesa per IT e tecnologia.
L’aumento del lavoro flessibile spinge le tre principali priorità di investimento (sicurezza dei dati, soluzioni cloud-based e migliore produttività). Il 68% degli intervistati ha dichiarato di avere almeno un decimo dei propri dipendenti che lavora da remoto, principalmente durante i viaggi, o comunque privo di una postazione fissa. Di fronte a questa forza lavoro sempre più mobile, quasi la metà degli intervistati (47%) ha sottolineato quanto sia rilevante migliorare la formazione dei dipendenti e il 43% ha messo al primo posto l’utilizzo di strumenti digitali innovativi.
Per contribuire a garantire la produttività, indipendentemente da dove si trovino i dipendenti, vi è un netto cambiamento nelle soluzioni IT che i decision maker stanno implementando in azienda. Oggi il 61% degli intervistati fornisce notebook ai team da remoto e il 55% smartphone; tuttavia, nei prossimi tre anni, gli smartphone e i notebook scenderanno entrambi al 38% mentre cresce l’interesse per le tecnologie più innovative, come i dispositivi di mobile edge computing (10%) e le soluzioni thin/zero client (9%).
Le grandi imprese (oltre 500 dipendenti) sono destinate ad aprire la strada nell’integrazione dei dispositivi wearable sul posto di lavoro: il 24% prevede che gli smart glass verranno utilizzati dai lavoratori nei prossimi dodici mesi; solo il 16% di chi lavora in aziende con un numero di dipendenti compreso tra 100-499 ha dato la stessa risposta. L’82% prevede che gli smart glass saranno usati all’interno della propria aziende nei prossimi tre anni.
I driver alla base dell’utilizzo di smart glass aziendali includono anche l’imminente arrivo dello standard 5G, come è stato indicato dal 40% degli intervistati. Inoltre, il 59% di chi lavora nel settore manifatturiero ha dichiarato che la funzionalità hands-free è un vantaggio chiave per incentivare l’utilizzo degli occhiali tra i dipendenti.
“Mentre le tecnologie a disposizione dei dipendenti stanno evolvendo in modo costante, è davvero interessante vedere che le sfide principali affrontate dai responsabili IT sono le stesse rispetto al 2016”, ha dichiarato Maki Yamashita, Vice President, B2B PC, Toshiba Europe. “Le aziende stanno, infatti, cercando il migliore equilibrio possibile tra la perfetta produttività in modalità mobile e un’efficace infrastruttura di sicurezza IT. Le nuove soluzioni stanno contribuendo al raggiungimento di questo risultato, ma i team IT devono concentrarsi su diverse sfide e benefici per i singoli settori di riferimento nel determinare come far funzionare nel modo migliore queste soluzioni all’interno del proprio business”.