Terzo giorno di disagi per milioni di utenti del BlackBerry nel
mondo, che anche oggi si ritrovano senza servizi e senza traffico
dati – quindi senza riuscire a navigare sul Web – mentre Rim è
ancora a lavoro per risolvere il problema nel proprio network
“nel più breve tempo possibile”, si legge nel sito
aziendale.
Entrano nel dettaglio sono i possessori di BlackBerry di Europa,
Medio Oriente, Africa e India a non poter inviare e-mail, accedere
al browsing e alla messaggistica, a cui si sono aggiunti gli utenti
di Argentina, Brasile e Cile nonché quelli del Nord America.
Il blackout che ha paralizzato i servizi dello smartphone canadese
è stato causato “da un guasto durante un'operazione di
trasferimento (dati) nel cuore delle infrastruttura”, spiega Rim
in un nota; il guasto ha provocato un sovraccarico nel sistema di
backup.
I problemi – prosegue la società – hanno generato una coda enorme
di dati bloccati, che ora stiamo cercando di far ritornare alla
normalità il prima possibile”. Ieri la casa canadese aveva
assicurato che il problema era stato risolto, invece anche utenti
di Paesi non precedentemente interessati dal disservizio – come
quelli sudamericani – si sono ritrovati in panne.
Rim ha in attività 70 milioni di utenti Blackberry in tutto il
mondo. Dall'inizio dell'anno però il titolo però è
crollato a Wall Street del 58%. Secondo alcuni analisti dietro le
difficoltà di Rim ci sarebbe, secondo alcuni analisti, anche la
scelta del fondatore e co-amministratore delegato, Jim Balsillie,
di aver ignorato la società per 4 anni dal 2006 al 2009, per
concentrarsi sul suo sogno di acquistare una squadra di hockey.
Intanto in Italia il Codacons chiede che gli utenti italiani
coinvolti nei problemi tecnici siano essere rimborsati. "Le
compagnie telefoniche devono indennizzare gli utenti Blackberry
che, pur avendo pagato un canone o un abbonamento, non hanno potuto
utilizzare i servizi mail, internet e di messaggistica – afferma il
presidente, Carlo Rienzi – I gestori potranno poi rivalersi su
Research in Motion, la società canadese che produce il noto
marchio di smartphone, per i danni causati".
"Appare chiaro, infatti, che la mancata fornitura di un
servizio già pagato, produce un danno ai consumatori. Se le
compagnie telefoniche non accoglieranno la nostra richiesta, e non
disporranno indennizzi verso i propri clienti – prosegue Rienzi –
sarà inevitabile una class action volta a tutelare i possessori di
Blackberry".