Tegola di Agcom sulle telco. L’Autorità avvia un procedimento sanzionatorio per verificare la trasparenza delle informazioni e il rispetto del diritto di recesso degli operatori Tim e Wind Tre sulla fatturazione su base mensile. Il consiglio dell’Autorità, informa una nota, ha preso in esame la riformulazione delle modifiche unilaterali delle condizioni contrattuali attuate dagli operatori dopo l’intervento dell’Antitrust nei confronti di Assotelecomunicazioni, Tim, Wind Tre, Fastweb e Vodafone “in relazione all’asserita intesa concernente la determinazione delle modifiche di prezzo comunicate agli utenti in occasione della rimodulazione del ciclo di fatturazione”, tornata su base mensile.
A seguito della rideterminazione da parte degli operatori dell’originario aumento dei rinnovi delle offerte, l’Autorità ha richiamato Tim e Wind Tre al rispetto degli obblighi previsti dalla normativa di settore in materia di informativa nei confronti degli utenti interessati dalla nuova manovra al fine di consentire, anche mediante il legittimo esercizio del diritto di recesso, scelte contrattuali consapevoli.In esito al monitoraggio svolto, continua il comunicato dell’Agcom, è emerso che gli operatori richiamati non hanno assicurato, per il tramite delle comunicazioni rese all’utenza finale tramite Sms e sito aziendale, informazioni chiare, complete e trasparenti, risultando le stesse non adeguate per comprendere le reali condizioni economiche e così consentire agli utenti di scegliere se esercitare il diritto di recesso. È emerso, inoltre, che le informative non hanno rispettato il quadro regolamentare in materia di diritto di recesso, con particolare riferimento alle modalità per esercitarlo. Per questi motivi, conclude l’Agcom, è stato avviato un procedimento sanzionatorio.
Soddisfazione dei consumatori. “Accolto in pieno l’esposto presentato nelle settimane scorse dal Codacons contro la mancanza di trasparenza in merito ai diritti degli utenti e al recesso da parte delle compagnie telefoniche – dice una nota del Codacons – Siamo stati l’unica associazione a segnalare all’Antitrust i comportamenti scorretti degli operatori telefonici dopo lo stop alle fatturazioni a 28 giorni. L’Agcom ci dà oggi pienamente ragione accogliendo le richieste contenute nel nostro esposto e aprendo un procedimento sanzionatorio contro Tim e Wind. Non garantire trasparenza e non informare gli utenti circa il diritto di recesso equivale a modificare i comportamenti economici dei consumatori e pertanto chiediamo all’Autorità di disporre forme di indennizzo per i clienti delle due compagnie telefoniche danneggiati dai comportamenti scorretti”.
Un’altra “vittoria per i consumatori”, commenta l’Unc. “Sono state accolte le nostre tesi. Non è accettabile che si comunichino variazioni contrattuali in modo poco chiaro ed incompleto, senza far capire ai clienti, ad esempio, quanto finiranno concretamente per pagare. Non basta indicare una variazione della tariffa in termini percentuali, ma va tradotta in euro e centesimi – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Se le comunicazioni inviate dalle compagnie per segnalare le modifiche contrattuali ai loro clienti non sono esaustive, insomma, si finisce per limitare il diritto di recesso, anche se questo viene formalmente ricordato”.