Per il passaggio della divisione chip di Toshiba al fondo di private equity statunitense Bain Capital mancava ancora l’ok dell’autorità antritrust cinese, che sarebbe arrivato, secondo le indiscrezioni pubblicate dal Wall street journal, nelle scorse ore.
Così l’affare da 18 miliardi di dollari potrebbe a questo punto concludersi, dopo mesi di attesa per ottenere tutte le autorizzazioni dal caso: l’accordo era infatti stato raggiunto a settembre.
Il mercato cinese è per Toshiba uno dei più rilevanti nel campo delle memorie e dei microprocessori, e Pechino avrebbe dato l’ok all’operazione senza chiedere alcuna modifica del contratto.
Sulla vicenda non avrebbe quindi influito il clima da “guerra commerciale” tra la Cina e gli Stati Uniti, con le ultime polemiche sui dazi che avevano creato apprensione tra gli addetti ai lavori.
Con l’ok di Pechino Toshiba ha annunciato di aver ottenuto tutte le autorizzazioni e i pareri per chiudere la cessione della divisione Toshiba memory al consorzio capeggiato da Bain Capital: “Entrambe le parti – si legge in una nota dell’azienda – hanno confermato che tutte le autorizzazioni necessarie ai sensi delle regole di concorrenza sono state ottenute e che tutte le condizioni sono ora soddisfatte per completare la transazione, che è attualmente prevista per il primo giugno”.