La Commissaria Ue alla concorrenza Margrethe Vestager mette a segno il primo “gol” nella disputa contro Apple: l’azienda ha versato 1,5 miliardi di euro (1,76 miliardi di dollari) in un conto fiduciario istituito dal governo irlandese come prima tranche dei 13 miliardi di euro di tasse richieste.
La Commissione europea aveva stabilito nel 2016 che l’Irlanda aveva garantito benefici fiscali illeciti fino a 13 miliardi di euro ad Apple che si configuravano come aiuti di Stato illegali. E chiedeva di recuperarli per un periodo di 10 anni retroattivo a partire dalla prima richiesta di informazioni inviata alla Apple, avvenuta nel 2013. Dublino è stata dunque chiamata a recuperare le tasse non pagate per gli anni che vanno “dal 2013 al al 2014, fino a 13 miliardi di euro più interessi“. Di fatto, il trattamento fiscale riservato alla Apple da Dublino secondo la Ue ha consentito al colosso di Cupertino di evitare di pagare le tasse sui profitti generati dalle vendite nell’interno mercato unico Ue, grazie alla decisione presa dalla società di registrare tutte le vendite in Irlanda, invece che nei paesi Ue dove i prodotti erano effettivamente venduti.
Sia Apple che Dublino stanno appellandosi alla sentenza: il trattamento fiscale del produttore di iPhone era, questa la linea dei ricorsi, in linea con la legge irlandese e dell’Unione europea.
Lo scorso ottobre la Commissione ha dichiarato che avrebbe portato Dublino alla Corte di giustizia europea per i ritardi nel recupero del denaro (doveva essere recuperato a gennaio 2017). L’Europa ha messo sotto pressione l’Irlanda per consentirle di chiudere l’azione della Corte di giustizia dell’UE per la mancata scadenza.
A marzo, l’Irlanda ha nominato Amundi, BlackRock Investment Management e Goldman Sachs Asset Management per gestire un conto presso terzi per detenere il denaro.