Ha appena festeggiato il primo compleanno Nuvola Italiana, la suite
cloud che ha allargato all’IT l’orizzonte del business di
Telecom Italia. Numerose le aziende che hanno già deciso di fare
il grande salto nell’universo “virtuale”. E molte quelle con
cui sono in corso progetti per “testare” le varie opzioni
disponibili.
“Nuvola Italiana sta crescendo e non solo in termini numerici. In
questo primo anno di attività abbiamo lavorato molto per far
comprendere al mercato l’importanza della soluzione in termini di
benefici sul business. E il mercato sta rispondendo bene”, spiega
al Corriere delle Comunicazioni Stefano Nocentini, responsabile
marketing Top Clients di Telecom Italia.
Nocentini, il bilancio dunque è positivo. Concretamente
quali sono i risultati raggiunti finora?
Più del 10% dei nostri clienti ha sottoscritto accordi per
l’utilizzo di soluzioni cloud. E oltre alle aziende hanno deciso
di utilizzare la Nuvola Italiana anche alcune pubbliche
amministrazioni, come ad esempio il Comune di Milano. È ancora
presto per tirare le fila ma i risultati finora sono ottimi. Le
principali società di analisi stimano una crescita del cloud
nell’ordine del 20-30% annuo. Ebbene noi come Telecom Italia
prevediamo performance superiori a quelle del mercato. Per il 2013
si stima in Italia un giro d’affari di 600 milioni di euro per il
solo segmento data center e la cifra si quadruplica se si include
anche la parte tlc e terminali. E sotto questo profilo, Telecom
Italia è in grado di offrire un servizio a 360 gradi.
Quali tipologie di aziende stanno migrando al
cloud?
I progetti coinvolgono sia le grandi sia le piccole aziende,
quest’ultime attraverso il portafoglio d’offerta di Impresa
Semplice. Il catalogo è già ricco di applicazioni, anche e
soprattutto grazie alla fitta rete di partner. L’ultima new entry
in ordine temporale è quella di Avaya e nel team ci sono aziende
quali Microsoft, Sap, Zucchetti, per citarne alcune. Con i nostri
clienti di grandi dimensioni i progetti sono più complessi, nel
senso che necessitano di una maggiore “personalizzazione”. In
questo senso il percorso è graduale: solitamente si comincia con
l’implementazione di una private cloud per poi passare all’
“hybrid” che prevede la gestione delle app in parte in house,
attraverso l’uso dei data center interni, e in parte in
outsourcing ossia esternalizzate sui data center di Telecom
Italia.
Il nodo della sicurezza non è ancora stato sciolto. Come
fate a garantire l’integrità delle informazioni e la
privacy?
Affinché sia garantita la sicurezza la “nuvola” deve avere
determinate caratteristiche. La componente principale per garantire
sicurezza e privacy è la rete Tlc. Telecom Italia rispetto ai
competitor (Aruba è il principale concorrente sul mercato
domestico, ndr) ha il vantaggio competitivo di avere
l’infrastruttura di rete, quindi ha una marcia in più poiché
riesce a gestire tutto il processo in modalità end-to-end. Da non
sottovalutare la localizzazione del data center: mentre i data
center della nuvola mass market, quella di Google & co, possono
essere localizzati ovunque,per la nuvola professionale è
indispensabile che le strutture siano fisicamente nel Paese in cui
opera il cliente affinché sia possibile dare garanzie anche di
tipo legale. Telecom Italia ha tutti i propri data center in Italia
e ciò rappresenta dunque un’importante garanzia. Fra l’altro
abbiamo ottenuto le certificazioni Iso 27000 e Iso 27001. Per
sintetizzare, solo una telco del calibro di Telecom Italia, con i
suoi data center sul territorio nazionale e proprietaria di una
rete fissa e mobile può dare garanzie certe ai clienti.
A proposito di “mobile”, lei ha appena annunciato una
nuova release della Nuvola, in cosa consiste
esattamente?
La suite debutterà entro fine anno e includerà applicazioni
specificamente dedicate a chi lavora in mobilità, accessibili
attraverso dispositivi mobili a partire dall’Olipad di Olivetti,
tablet progettato per l’utenza professionale. Esistono molte
categorie professionali che necessitano di accedere alle risorse
aziendali in mobilità: è questo il caso ad esempio degli addetti
alla sales force, ma anche alla work force, dei tecnici e dei
professionisti del mondo trasporti. La versione mobile consentirà
l’accesso ad applicazioni utili a migliorare l’operatività sul
campo, ma anche di accedere in tempo reale alle risorse aziendali e
di consentire la gestione dei dati in automatico.
E quali sono gli obiettivi?
La diffusione della suite mobile – che affiancherà la versione
“tradizionale” di Nuvola Italiana – vedrà il pieno sviluppo
fra il 2013 e il 2014. Dopo un primo anno di “rodaggio”,
infatti, si assisterà a una crescita sostenuta. L’avvento
dell’Lte, la rete mobile 4G, sarà fondamentale: le nuove reti
consentiranno la trasmissione di grandi quantità di dati e ciò
farà da volano alla diffusione delle applicazioni aziendali in
mobilità.
Un anno di Nuvola Italiana. Nocentini: “Cresciamo più del mercato”
Il responsabile Marketing Top Clients di Telecom Italia fa il primo bilancio sull’adozione della suite: “Oltre il 10% dei clienti ha già sottoscritto accordi per l’utilizzo”. E annuncia: “Entro fine anno la versione mobile”
Pubblicato il 17 Ott 2011
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