Le scuse in diretta streaming mondiale. E l’impegno preso a non ricommettere gli errori fatti. L’Europa esce “vincente”, almeno sulla carta, dall’incontro con Mark Zuckerberg volato a Bruxelles per chiarire sul caso Cambridge Analytica e soprattutto sulla gestione dei dati degli utenti.
“E’ chiaro che non abbiamo fatto abbastanza per evitare che i nostri strumenti non creassero danni. Ci scusiamo per gli errori commessi, ci vorrà del tempo ma sono impegnato per impedire che si ripeta”, ha detto il fondatore di Facebook alla platea degli eurodeputati – in rappresentanza di Popolari, Socialisti, Liberali e Verdi – che hanno partecipato all’incontro e ai quali ha illustrato il piano avviato per fare fronte alla questione “dati” fra cui il raddoppio del numero dei dipendenti che si occupano di sicurezza e che raggiungeranno quota 20mila entro la fine dell’anno, ha annunciato. “Si tratta di investimenti che hanno un impatto significativo sui nostri guadagni, ma la sicurezza degli esseri umani passerà sempre prima del massimizzare i nostri profitti”, ha assicurato il numero uno di Facebook.
Dura la posizione dell’Europa: il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani ha accettato le scuse con “riserva”: “Bene le scuse di Zuckerberg, ma non bastano. Ci sono questioni irrisolte”, ha detto al termine dell’incontro annunciando che l’Europarlamento “vigilerà sulle rassicurazioni ricevute”. “Credo che oggi il Parlamento abbia ottenuto un successo. Ci siamo dimostrati i difensori degli interessi dei cittadini affermando la centralità di questa istituzione”, ha puntualizzato il presidente del Parlamento europeo.
Sul piatto anche la questione politica e in particolare quella delle interferenze russe durante la campagna elettorale Usa: “Nel 2016 eravamo troppo lenti per identificarle, ma ora Facebook è preparata per far fronte ad attacchi con fake news”, ha detto Zuckerberg. “Nei prossimi anni ci sono molte elezioni importanti, dobbiamo fare in modo di evitare che qualcuno possa interferire e per questo stiamo lavorando ad una serie di strumenti di intelligenza artificiale per identificare account fasulli, cooperare con le commissioni e aumentare la trasparenza”. Il social dei social si impegna inoltre a rafforzare le azioni contro bullismo, incitamento all’odio e terrorismo. “In merito al terrorismo i nostri sistemi possono segnalarci il 99% di contenuti correlati, ad esempio di Isis ed al Qaeda, per poi rimuoverli”.
Alla vigilia dell’entrata in vigore, il prossimo 25 maggio, del nuovo regolamento sulla privacy (Gdpr), Zuckerberg ha garantito il rispetto delle nuove norme.