E’ previsto per l’anno prossimo il lancio di MyBank, un nuovo
servizio paneuropeo che Eba Clearing (European banking association)
sta sviluppando nell’ambito degli e-payments per fare acquisti
online. Il progetto, sviluppato nell’ambito dell’”e-Sepa” –
evoluzione digitale della Sepa (Single euro payment area) – che
prevede la completa automazione di ogni fase della catena del
valore del pagamento a livello europeo, è stato reso noto oggi a
Milano, in occasione del Sia Expo 2011, il sesto International
Payment Summit dedicato all’evoluzione dei sistemi e dei servizi
di pagamento.
MyBank offre a chi compra online una nuova modalità di pagamento
oltre a quelle tradizionali (carte di credito, prepagate, PayPal)
consentendo di effettuare pagamenti direttamente tramite i portali
di Internet Banking dei propri istituti di credito, utilizzando il
conto corrente ma senza dover comunicare i propri dati. Insomma,
un'alternativa europea al PayPal.
Soluzioni simili esistono già, ma sono circoscritte ad un ambito
domestico, in Germania, Olanda e Austria, mentre MyBank ha
l’obiettivo di imporsi come standard europeo che può essere
adottato da tutte le banche aderenti a Eba Clearing.
Oltre l’apertura del mercato, secondo quanto emerso dal Sia Expo
Summit 2011, il sesto International Payment Summit, anche
l’innovazione giocherà un ruolo fondamentale nei servizi di
pagamento: il cellulare e Internet, accanto al mondo delle carte,
possono rappresentare nuovi strumenti con cui erogare servizi di
pagamento avanzati. In particolare, la diffusione dei telefoni
cellulari (soprattutto degli smartphone) in Italia è ormai un
fenomeno consolidato, seppur ancora in forte e costante crescita.
L’area mobile rappresenta quindi un business molto interessante
in cui nuove idee, per lo sviluppo di un’offerta innovativa,
potrebbero trovare un terreno fertile.
Esistono già alcune soluzioni che sfruttano le tecnologie mobile,
internet e contactless per abilitare soluzioni di pagamento
innovative che consentono di ridurre l’uso del contante a
vantaggio di strumenti più evoluti, pratici e veloci. In questa
direzione, lo sviluppo dei sistemi di pagamento per piccoli importi
basati sulle tecnologie Nfc e mobile potranno certamente dare un
importante contributo per una società sempre più
“cashless”.
Nielsen, e-banking in crescita del 47%
A rafforzare il trend verso nuovi servizi di pagamento virtuali
c’è anche il risultato del report Nielsen eFinance, secondo cui
cresce fra gli italianai il tempo dedicato a informarsi su prodotti
o servizi finanziari e a gestire il proprio denaro. Secondo il
report, a giugno 2011 gli italiani hanno trascorso sui siti bancari
quasi 500 milioni di minuti, il 47% in più rispetto al pari
periodo dello scorso anno.
A giustificare questo trend concorrono molteplici fattori che vanno
dall’aumento dell’utenza internet nel suo complesso alla
maggiore attenzione con cui i consumatori valutano le
caratteristiche di un’offerta sempre più diversificata e
complessa, fino allo sviluppo di una strutturata attività di
engagement dei principali player bancari sui social network.
A giugno 2011 gli italiani attivi in internet sono cresciuti del
12% rispetto al pari periodo dell’anno precedente. La crescita
dell’utenza si riflette nel settore dell’online banking. Coloro
che fruiscono di questo genere di siti sono oggi il 37% del totale,
sei punti percentuali in più rispetto al 2010.
UniCredit si conferma leader per audience con 2,5 milioni di utenti
unici. Seguono Intesa Sanpaolo e Banco Posta. La prima banca
diretta è ING Direct, con oltre 1 milione di visitatori nel
periodo.
A registrare i maggiori tassi di crescita nell’anno sono banche
dirette e con un forte legame con il territorio. La performance
più rilevante in questo senso è quella di Banca Mediolanum, la
cui audience, grazie anche alla promozione del nuovo conto deposito
“InMediolanum”, è più che raddoppiata. Seguono WeBank,
Cariparma e Credito Valtellinese con un incremento di oltre il
50%.
Grazie alla loro natura di investimento a basso rischio, proprio i
conti deposito sono il prodotto dove la concorrenza sembra essersi
fatta più accesa. Banche territoriali e player entrati di recente
nel mercato online hanno contribuito a dar vita a un’offerta
variegata. Gli italiani che a giugno hanno utilizzato i siti
bancari per informarsi su questo genere di prodotti sono circa 1
milione.
Il “social banking” sembra essere entrato a far parte delle
attività di comunicazione delle principali banche italiane. Molte
di esse hanno cominciato a presidiare i social network con
strategie di ampio respiro. Gli utenti che in Italia frequentano i
primi cinque social network (Facebook, LinkedIn, Badoo, MySpace e
NetLog) sono 21 milioni. Di questi meno del 45% fruisce dei siti
bancari. I social network sono quindi un bacino importante dove
sviluppare non solo attività di acquisizione, ma anche una
relazione più stretta con la propria customer base in ottica di
fidelizzazione e quindi di promozione “bottom up” del poprio
brand.
Significative, in quest’ultimo senso, sono le esperienze di
Intesa Sanpaolo (che ha fatto di Facebook un touch point del
servizio clienti) e di WeBank che – come testimoniato lo scorso
29 settembre dal suo Direttore Generale Andrea Cardamone in
occasione di un summit – ha coinvolto i propri clienti nella
progettazione e nel test di alcuni servizi, come l’applicazione
per iPad. Il successo di questi due casi – anticipati da
Bankinter in Spagna – testimonia come il dialogo e la
collaborazione stiano progressivamente trasformandosi da patrimonio
di un ristretto gruppo di utenti a una attitudine culturalmente
diffusa.
“La crisi economica e la continua evoluzione dei consumi digitali
– dice Cristina Papini, Research & Analytics Sales Director di
Nielsen – stanno avendo un profondo impatto sulla nostra società,
spingendo i player bancari ad aggiornare sia la propria offerta,
sia le modalità di relazione con clienti e prospect. In questo
senso, due sembrano essere i punti rilevanti per i prossimi mesi.
Il primo è rappresentato dai giovani, soprattutto da quelli con
più di 18 anni, che rappresentano il 30% dell’utenza internet.
In questo caso la sfida consiste nel catturare la loro attenzione e
fiducia mediante lo sviluppo di servizi o concept di comunicazione
adeguati a uno stile di vita centrato su valori e comportamenti di
consumo ormai diversi da quelli delle generazioni precedenti. Il
secondo punto è il mobile. In Italia coloro che possiedono uno
smartphone sono circa 21 milioni. Cosicché l’obiettivo è quello
di ottimizzare il canale al fine di integrarlo in maniera coerente
tra quelli già attivi e sfruttarne appieno le potenzialità in
ottica di cross e upselling”.