Il gruppo Lvmh, proprierario del marchio del lusso Louis Vuitton, punta sul business online investendo in Lyst, piattaforma di ricerca sul web per l’industria della moda. Gli acquirenti, soprattutto i più giovani, sempre più spesso cercano e comprano online e Lvmh, la più grande azienda francese per valore di mercato (156 miliardi di euro) e uno dei maggiori brand mondiali, non vuole mancare l’appuntamento.
Lyst, società con sede a Londra, ha appena chiuso un round di finanziamento che ha incluso, oltre a Lvmh, altri investitori. Non ha svelato la cifra raccolta ma, secondo fonti sentite da Reuters, il motore di ricerca del fashion ha messo insieme fra 50 milioni e 100 milioni di sterline.
Farsi trovare online è essenziale per i marchi del lusso per catturare la quota di danarosi acquirenti che cliccano sul web anche per lo shopping di articoli molto costosi: tra i primi obiettivi ci sono i clienti cinesi. L’anno scorso Lvmh ha lanciato un suo sito di e-commerce chiamato 24 Sevres che raccoglie tutti i suoi brand, cercando di tenere testa al gruppo Richemont, proprietario del marchio Cartier, che ha acquisito il controllo della piattaforma Yoox Net-A-Porter.
Lyst opera come motore di ricerca che collega chi fa acquisti online con gli articoli in vendita scandagliando sia piattaforme di e-commerce multimarca sia i siti dove i gruppi della moda vendono online; quando la ricerca si traduce in un effettivo acquisto Lyst prende una commissione.
La svizzera Compagnie Financière Richemont ha lanciato a gennaio un’opa da 3,3 miliardi di dollari per acquisire il 100% della società di e-commerce Yoox Net-a-Porter indicando che “in una fase in cui il canale digitale sta diventando sempre più significativo per raggiungere i clienti del settore del lusso, il gruppo Richemont vuole rafforzare ulteriormente il proprio impegno in tale canale”.
Il lusso online è un mercato in forte crescita: il fatturato mondiale è aumentato del 24% lo scorso anno, secondo Bain & Co., e le vendite su Internet potrebbero crescere ancora fino a coprire il 25% del mercato entro il 2025 contro il 9% attuale. La nuova ondata di acquirenti è guidata dai millennial, che già acquistano online gran parte del loro lusso soft o della moda e che, in un vicino futuro, potrebbe anche rinunciare a mettere piede nelle boutique fisiche per cercare solo sul web.
Anche la competizione, però, si intensifica: Dior Couture ha già avviato attività di e-commerce multimarca lo scorso anno per i suoi capi di alta moda, mentre marchi come Gucci e Prada di proprietà di Kering hanno lanciato i loro primi negozi online in Cina.