Controlli sui social per rilasciare il visto Usa. Il progetto del governo statunitense di subordinare l’ingresso nel Paese al rilascio dell’account Facebook e di altri social network ha sollevato le proteste di oltre 50 associazioni per i diritti civili.
La proposta avanzata dal Dipartimento di Stato Americano prevede di raccogliere gli account dei social media, i numeri di telefono e gli indirizzi e-mail usati negli ultimi cinque anni da chi fa domanda per il visto. Il piano si applicherà non solo a chi fa richiesta di un visto di immigrazione, ma anche a chi vuole entrare negli Stati Uniti per turismo o per motivi di studio e di lavoro.
“Sarebbe inutile e irrispettoso della privacy e minerebbe i diritti del primo emendamento che riguarda la libertà di parola, espressione e associazione”, scrivono in una lunga lettera pubblicata su epic.org le 55 associazioni che si oppongono al piano del governo. “Il monitoraggio dei social media – aggiungono – solleva seri problemi di privacy e libertà civili“.
La proposta è stata depositata il 30 marzo, contenuta in una serie di nuove regole messe a punto dal Dipartimento di Stato. Ci sono 60 giorni di tempo per avanzare dei commenti. La misura non riguarderà i cittadini di Paesi amici come l’Italia, la Francia, la Germania, il Regno Unito, il Giappone, la Corea del Sud o il Canada. Interesserà però una platea ben più ampia rispetto all’ipotesi iniziale, dal momento che toccherà anche Paesi come Brasile, Cina, India e Messico.
Le associazioni per i diritti civili che si oppongono alla decisione hanno calcolato che questa colpirà quasi 15 milioni di persone. Nessun social media sarà trascurato: oltre a Facebook e Twitter, verrà richiesto l’account anche di Instagram, Flickr, LinkedIn, Reddit, Youtube. Inclusi nei controlli anche i siti cinesi Douban Sina Weibo o Youku e il network russo VK.