LA DECISIONE

Il visto negli Usa? Solo se hai il social. Scoppia il caos sulla misura di Trump

La proposta avanzata dal Dipartimento di Stato Americano prevede di raccogliere gli account dei social media, i numeri di telefono e gli indirizzi e-mail usati negli ultimi cinque anni da chi fa domanda per il visto di immigrazione, di lavoro e turismo. Interesserà 15 milioni di persone. La protesta delle associazioni per i diritti civili Usa: “Atttacco alla privacy”

Pubblicato il 31 Mag 2018

social

Controlli sui social per rilasciare il visto Usa. Il progetto del governo statunitense di subordinare l’ingresso nel Paese al rilascio dell’account Facebook e di altri social network ha sollevato le proteste di oltre 50 associazioni per i diritti civili.

La proposta avanzata dal Dipartimento di Stato Americano prevede di raccogliere gli account dei social media, i numeri di telefono e gli indirizzi e-mail usati negli ultimi cinque anni da chi fa domanda per il visto. Il piano si applicherà non solo a chi fa richiesta di un visto di immigrazione, ma anche a chi vuole entrare negli Stati Uniti per turismo o per motivi di studio e di lavoro.

“Sarebbe inutile e irrispettoso della privacy e minerebbe i diritti del primo emendamento che riguarda la libertà di parola, espressione e associazione”, scrivono in una lunga lettera pubblicata su epic.org le 55 associazioni che si oppongono al piano del governo. “Il monitoraggio dei social media – aggiungono – solleva seri problemi di privacy e libertà civili“.

La proposta è stata depositata il 30 marzo, contenuta in una serie di nuove regole messe a punto dal Dipartimento di Stato. Ci sono 60 giorni di tempo per avanzare dei commenti. La misura non riguarderà i cittadini di Paesi amici come l’Italia, la Francia, la Germania, il Regno Unito, il Giappone, la Corea del Sud o il Canada. Interesserà però una platea ben più ampia rispetto all’ipotesi iniziale, dal momento che toccherà anche Paesi come Brasile, Cina, India e Messico.

Le associazioni per i diritti civili che si oppongono alla decisione hanno calcolato che questa colpirà quasi 15 milioni di persone. Nessun social media sarà trascurato: oltre a Facebook e Twitter, verrà richiesto l’account anche di Instagram, Flickr, LinkedIn, Reddit, Youtube. Inclusi nei controlli anche i siti cinesi Douban Sina Weibo o Youku e il network russo VK.

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