Zte lotta contro il tempo per ottenere un allentamento delle sanzioni Usa. Secondo quanto riporta Bloomberg il gruppo avrebbe già rimosso uno dei suoi top executive venendo incontro alle richieste della Casa Bianca che prevedono un rinnovo dei vertici e il pagamento di una multa da 1,3 miliardi di dollari per tornate a fare business negli Stati Uniti.
La decisione del presidente Donald Trump era arrivata arriva dopo la richiesta di intervento inoltrata dal presidente cinese Xi Jinping: il Dipartimento del Commercio aveva quindi revocato un ordine emesso in aprile, che impediva a Zte di acquistare prodotti statunitensi. Zte ha chiuso la maggior parte della sua produzione dopo l’annuncio della sentenza.
Zte era stata messa al bando con l’accusa di aver violato le sanzioni degli Usa contro l’Iran e la Corea del Nord, continuando a spedire illegalmente beni e tecnologie ai due regimi. La punizione inflitta dal dipartimento del Commercio era stata severissima: per sette anni l’azienda cinese non avrebbe potuto comprare attrezzature da fornitori americani.
La querelle con gli Usa rischia di impattare anche sul business italiano di Zte. Secondo Il Sole 24 Ore, Wind Tre avrebbe sondato Ericsson, Huawei, e Nokia per valutare un eventuale futuro subentro a Zte nella realizzazione della rete 4G.