Hewlett-Packard perde ancora un top manager: dal 1 novembre lascia
il chief strategy and technology officer, Shane Robison, 57 anni,
dopo 11 anni nell’azienda della Silicon Valley. Solo il mese
scorso, il colosso americano ha mandato via il Ceo Leo Apotheker e
assunto al suo posto Meg Whitman.
Hp si trova a fronteggiare un momento non facile della sua storia
aziendale. Gli investitori nutrono crescenti dubbi sulla sua
capacità di ristrutturarsi per ritornare alla crescita e
recentemente hanno giudicato troppo costoso l’acquisto della
società del software britannica Autonomy, pagata ben 12 miliardi
di dollari. Ad agosto poi Apotheker ha sorpreso i mercati
annunciando il possibile spinoff dell'attività dei personal
computer, una delle divisioni core dell’azienda.
Robison, che in Hp è stato una figura centrale nel disegnare le
strategie di lungo termine tramite fusioni e acquisizioni e ricerca
e sviluppo, non sarà sostituito, ha fatto sapere Hp. "Shane
è stato un potente innovatore per il nostro business”, si è
limitata a commentare la Whitman. Ma "poiché l’azienda
intende ora portare strategie, ricerca e sviluppo all'interno
delle singole divisioni del gruppo, non ha più bisogno di una
figura di chief strategy and technology officer", spiega
Hp.
Hewlett-Packard ha ammesso di recente che l’annuncio di Apotheker
di un possibile spinoff del business dei Pc ad agosto potrebbe
essere stato “prematuro” e ha messo a rischio l’intesa con
molti dei suoi partner. Il Chief executive di Intel Paul Otellini
ha commentato ieri su Fox Business Network di essere rimasto molto
sorpreso dall'ipotesi ventilata da Hp e ha invitato la Whitman
a "non mollare":
"Non so quale decisione Meg e il
cda prenderanno; ma spero che resteranno in questa attività”, ha
detto Otellini.