Volocopter, start-up tedesca dei taxi volanti che ha tra i finanziatori il colosso dei chip Intel e il gruppo automobilistico Daimler, ha avviato un nuovo round di finanziamenti in cerca di circa 100 milioni di euro con cui passare alla fase operativa: costruzione di una flotta con cui portare i suoi elicotteri-robot nei cieli delle città e battere sul tempo Uber e le altre concorrenti dei taxi volanti. Come ha dichiarato il Ceo Florian Reuter: “Vogliamo essere il primo servizio commerciale di taxi aerei al mondo”.
La start-up tedesca ha già messo a punto il prototipo del suo drone-taxi pensato per il trasporto urbano e mira alla commercializzazione nel giro di tre-cinque anni, dopo il completamento dei voli i test a Dubai e a Las Vegas. Attualmente Volocopter sta trattando con investitori esistenti e potenziali per mettere insieme nuovo capitale “il più velocemente possibile”, ha indicato il Ceo Reuter in un’intervista con Bloomberg a Berlino.
Il costruttore Daimler ha capitanato un round di investimento in Volocopter lo scorso agosto che è fruttato alla start-up tedesca un totale di 25 milioni di euro. Intel ha partecipato al round e il Ceo Brian Krzanich ha effettuato un breve volo di test su un velivolo di Volocopter a dicembre nei pressi di Monaco di Baviera, commentando entusiasticamente: “Il miglior volo che abbia mai sperimentato, tutti dovrebbero spostarsi così prima o poi”.
La conquista dei cieli richiede tuttavia molto più che i soldi, osservano gli analisti. Diverse aziende sia dell’aviazione che dell’hitech sono in lizza per portare sul mercato servizi di taxi volanti a guida automatizzata – da Boeing a Airbus passando per Uber e Kitty Hawk, start-up finanziata da Larry Page di Google – ma il maggiore ostacolo resta la normativa, che dovrà tenere conto di un’innovazione dirompente per il trasporto locale che pone anche problemi di sicurezza e di relazione con gli altri velivoli.
Non a caso lo scorso marzo, nell’ambito dello
UAS Symposium di Baltimora, le aziende americane che producono droni e lavorano sulle auto volanti hanno proposto di formare un
organismo di controllo del traffico aereo di bassa quota da affiancare all’attuale sistema federale di controllo del traffico aereo. All’evento hanno preso parte
due colossi hitech pronti a conquistare i cieli: Amazon e Google; Amazon era rappresentata da Gur Kimchi, vice president di Amazon Prime Air, mentre per Google c’era James Burgess, co-leader del Project Wing; in entrambi i casi si tratta di attività legate alle consegne di merci via drone. Tecnologie quali automazione, connettività cellulare e applicazioni su web pemetteranno di gestire i voli di droni e taxi aerei evitando sia il traffico che le collisioni, hanno detto i gruppi hitech a Baltimora.
L’attrattiva del taxi volante è la capacità di garantire uno spostamento veloce aggirando il traffico sulle strade; si tratta inoltre di veicoli elettrici e quindi a impatto zero sulla qualità dell’aria e che decollano e atterrano verticalmente sfruttando i tetti dei grattacieli. I droni di Volocopter, che la società definisce “i più avanzati tecnologicamente”, ospitano oggi due persone ma è un arrivo un modello che ne trasporta fino a quattro. Volocopter ha già ottenuto una licenza provvisoria dall’ente di controllo tedesco del traffico aereo e completato un volo autonomo a Dubai, dove l’amministrazione intende automatizzare un quarto dei trasporti entro il 2030.
Tra i concorrenti più agguerriti c’è la citata Kitty Hawk finanziata da Larry Page, che ha presentato a marzo il suo primo prodotto commerciale, il mini-aereo Cora, cento per cento elettrico e autonomo, e sta lavorando con il governo della Nuova Zelanda per mettere in vendita e utilizzare il taxi volante come mezzo di trasporto a bassa quota. Il Ceo Sebastian Thrun ha promesso che Cora volerà entro i prossimi cinque anni.