L'INTERVENTO

PA sempre più “social”: molte best practice ma non bisogna mollare ora

Il #PAsocialday è stato un’occasione per fare il punto sulle tante iniziative in campo. Nuove professionalità, nuova organizzazione, innovazione e scambio costante le leve su cui fare forza. Senza mai dimenticare la stella polare: il cittadino. L’analisi di Francesco Di Costanzo

Pubblicato il 08 Giu 2018

Francesco Di Costanzo

Presidente Fondazione Italia Digitale e Associazione PA Social

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Confine superato. Il 6 giugno è una data sicuramente da ricordare per la nuova comunicazione pubblica. Per la prima volta nel nostro Paese (e prima esperienza del genere anche a livello internazionale) si è celebrato il #PASocial Day, giornata dedicata alla comunicazione via web, social network, chat, intelligenza artificiale del settore pubblico in 17 città in contemporanea (Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Campobasso, Catania, Cosenza, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Perugia, Pescara, Roma, Torino, Trieste),

Numerosi i temi della nostra vita quotidiana affrontati dal punto di vista della comunicazione pubblica con una larga partecipazione in tutta Italia. Confine superato- si diceva – perché dopo aver raggiunto la consapevolezza dell’utilità dei nuovi strumenti – è stata dura abbattere i muri del concetto “roba da smanettoni e giocherelloni”, ma gli ultimi due anni sono stati fondamentali ed la realtà di PA e aziende pubbliche è cambiata in positivo- , oggi stiamo lavorando sulla qualità dei servizi e delle informazioni a disposizione dei cittadini. Ed è proprio la qualità il punto centrale, il sapere essere punto di riferimento affidabile su web, social, chat, mettere in pratica quello che fino a qualche tempo fa poteva sembrare impossibile per la PA. E non è per la quantità delle persone che si sono incontrate in tutta Italia, migliaia in tutti i territori e migliaia in diretta su web e social network. I numeri sono importanti perché si tratta di tantissimi professionisti che per la prima volta hanno dato vita ad un evento di questo tipo, aperto a tutti e con ampio confronto. Sono per noi un orgoglio, ma non sono tutto: contano soprattutto la qualità dei contenuti, l’entusiasmo, la voglia di fare, la capacità di intercettare le necessità quotidiane dei cittadini.

Con nuove professionalità, nuova organizzazione, innovazione e scambio costante si può rappresentare un punto di riferimento, quello che chiedono e cercano i cittadini nel flusso continuo di informazioni e servizi. E allora andiamo avanti su siti web più semplici, belli, facilmente riconoscibili, con la presenza di qualità sulle varie piattaforme social, con il dialogo diretto che solo le chat sanno offrire con varie funzionalità, con l’implementazione di servizi attraverso l’intelligenza artificiale, con la semplificazione (vera e concreta) della vita quotidiana del cittadino anche con i servizi digitali, comunicati e spiegati bene se possibile, la gamba che mancava e che ora può essere affrontata grazie anche al recente lavoro di Agid con le linee guida per una buona promozione.

Ora però viene il bello, per tutti. Perché non basta essere modello e buona pratica: bello e di orgoglio essere i primi ad avere creato a livello internazionale una rete così ampia dedicata alla nuova comunicazione pubblica, ma bisogna continuare ad esserlo. Il lavoro, quindi, continua ed è aperto alla partecipazione di tutti. Spingendo sull’acceleratore dell’innovazione senza mai dimenticare la stella polare: il riferimento è il servizio al cittadino e la sua centralità.

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