La possibilità di prenotare visite mediche e altre prestazioni
sanitarie e, più in genere, lo sviluppo della teleassistenza;
l'attivazione di un canale civico che consentirà una migliore
informazione ai cittadini, per esempio su orari degli uffici e
scadenze burocratiche, ma anche l'organizzazione di una serie
di servizi a distanza; la promozione di forme di partecipazione
all'operato dell'amministrazione, anche attraverso sondaggi
e vere e proprie votazioni. Solo le proposte contenute nel progetto
di sviluppo del digitale terrestre che, con capofila il comune di
Fabbriche di Vallico (Lucca), in Garfagnana, è stato presentato
questa mattina presso la sede dell'Uncem regionale, presente
anche il vicepresidente della Regione Toscana. È stata
l'occasione per illustrare i contenuti e le opportunità di un
progetto le cui applicazioni, dopo questa fase di sperimentazione,
saranno riusate in altre realtà toscane, a partire dal comune di
Abbadia San Salvatore. Un progetto sostenuto anche dal governo
regionale, ha spiegato il vicepresidente, perchè capace di fornire
soluzioni concrete contro il superamento del 'digital dividè,
cioè del divario nell'uso e nella capacità di uso delle nuove
tecnologie. Il problema, infatti, non è solo quello di portare
ovunque la banda larga, cosa che il governo regionale sta facendo
con successo, ma anche quello di raggiungere fasce di popolazione
che hanno poca o nulla confidenza con Internet.
In questo senso, ha sottolineato il vicepresidente, lo sviluppo del
digitale terrestre appare di grande rilievo soprattutto per le aree
montane e per la popolazione più anziana oppure sofferente per
malattie croniche. Nello specifico del progetto, particolarmente
interessante è l'applicazione in campo sanitario, in una
sperimentazione che vede il diretto coinvolgimento dell'Asl 2
di Lucca. Grazie anche all'introduzione della Carta regionale
sanitaria sarà più facile prenotare le prestazioni (e sarà
decongestionato il traffico di chiamate telefoniche ai Cup), ma si
pongono le basi anche per altre importanti sperimentazioni, come
quelle relative alla ricetta on line e alla possibilità da parte
del medico di famiglia di leggere in tempo reale, attraverso il box
installato a casa, la scheda sanitaria del paziente che è andato a
visitare. Insomma, ha ricordato il vicepresidente, l'obiettivo
è quello di approntare una piattaforma tecnologica per la
teleassistenza che consenta di poter beneficiare anche al proprio
domicilio di un livello di sicurezza e assistenza confrontabile che
quello che si potrebbe ottenere in una sede sanitaria. Una
piattaforma con l'assistito al centro, intorno al quale ruotino
i medici di base, le farmacie, il volontariato, gli altri servizi a
domicilio.