Enterprise 2.0, aziende italiane a metà del guado

Da uno studio Polimi emerge una fotografia in chiaroscuro dell’evoluzione tecnologica “tricolore”: nonostante la metà delle imprese utilizzi diffusamente soluzioni di unified communication e device in mobilità, solo un terzo sfrutta le potenzialità dei social network in ottica di business transformation

Pubblicato il 28 Ott 2011

Le aziende italiane conoscono i nuovi strumenti dell’era 2.0 ma
stentano a usarli. Iniziano a conoscerne i benefici ma non
sfruttano appieno le opportunità. E, in questo modo, rischiano di
fermarsi a uno stato embrionale senza riuscire a fare quel salto di
qualità nelle perfomance aziendali che caratterizza alcuni casi
eccellenti. Tanto rumore per nulla, verrebbe da dire. Ma non sempre
è così: ci sono innovazioni reali in cui l’applicazione dei
principi e degli strumenti dell’Enterprise 2.0 cambia i processi,
le relazioni e i comportamenti. Con la concretezza dei loro
benefici, queste iniziative testimoniano la rilevanza di un
cambiamento che può e deve essere calato nei diversi processi di
business. E' questa la fotografia in chiaroscuro scattata
dall'Osservatorio Enterprise 2.0 che ha censito ha censito 113
Chief Information Officer oltre 130 Responsabili delle Direzioni
aziendali (Marketing, Commerciale, Comunicazione interna,
Operations, Acquisti, Amministrazione e controllo).

Ma quali sono gli ambiti applicativi 2.0 più utilizzati dalle
aziende italiane e quanto impattano sui processi, sui comportamenti
organizzativi delle persone e sulla gestione della conoscenza e
delle informazioni?
Ambiti come la Unified Communication & Collaboration e il Mobile
Workspace sono ritenuti ad esempio molto rilevanti da circa la
metà del campione e registrano investimenti medi significativi e
in crescita, trovando un potente fattore di stimolo nella
diffusione dei device mobili come smartphone, Pda, netbook e New
Tablet. Proprio lo smartphone risulta ancora il più diffuso,
soprattutto per il Top e il Middle Management che lo utilizzano per
accedere ad applicazioni di mobile office, di comunicazione
istituzionale e a semplici servizi di collaboration e community,
mentre i Pda/palmari sono i principali strumenti utilizzati dalla
Field Force. L’adozione dei New Tablet risulta in netta crescita
in quanto tre aziende su quattro hanno già introdotto questi
dispositivi nella propria organizzazione (47%) o hanno intenzione
di farlo in futuro (27%).

Gli strumenti di Social Network & Community, considerati strumenti
rilevanti solo da un terzo del campione, registrano investimenti e
trend in crescita che tuttavia, per quanto positivi, non fanno
prevedere forti accelerazioni per il prossimo futuro. Interessante
notare come proprio questi ultimi, che hanno conquistato il mondo
consumer cambiando la modalità di comunicazione e socializzazione
di intere generazioni, trovino le maggiori resistenze alla
penetrazione nelle imprese le quali faticano a sfruttarne le
potenzialità e a integrarli nei loro processi di business.
Analogamente, pur a fronte di investimenti e trend di crescita
significativi in piattaforme di Enterprise Content Management, le
imprese introducono e utilizzano in modo limitato (meno di un terzo
del campione) gli strumenti più innovativi di Rich Enterprise
Communication come videosharing, Rss, corporate blog, web tv.

A influenzare ancora fortemente la presenza e l’entità degli
investimenti, nonostante la diffusione e la relativa facilità di
accesso, troviamo la dimensione dell’impresa e il settore di
appartenenza. Si investe maggiormente nelle aziende con più di 500
dipendenti e nel settore Finance. Tra quelle con budget inferiori,
invece, significativi trend di crescita, si osservano nei settori
Ict/Telco/Media, Chimico/Farmaceutico e Tessile/Abbigliamento.

Allo scopo di valorizzare e diffondere i casi di eccellenza,
inoltre, l’Osservatorio ha inoltre promosso gli “Enterprise 2.0
Innovation Award” per premiare e dare visibilità alle aziende
che si sono maggiormente distinte nell’utilizzo degli strumenti e
dei principi dell’Enterprise 2.0 per cambiare processi, relazioni
e comportamenti, ottenendo benefici concreti e misurabili.

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