"I sottoscritti senatori e deputati della Repubblica intendono
manifestare con la presente lettera la propria preoccupazione circa
il rischio che i costi di terminazione interoperatore delle
chiamate terminate sulle reti radiomobili vengano mantenuti ai
livelli attualmente in vigore". Inizia così la lettera
inviata da 38 parlamentari all’Agcom, scrive MF.
"L’Unione europea ha più volte sollecitato una drastica
riduzione dei costi di terminazione con un beneficio per i
consumatori", si legge nel documento che poi richiama lo
studio effettuato da
Consumatori Associati pubblicato sul Corriere delle
Comunicazioni da lo scorso 19 ottobre.
"L’interesse degli operatori al mantenimento di un elevato
livello di terminazione confligge con l’interesse dei consumatori
a tariffe eque tanto più nell’attuale drammatica congiuntura
economica oltre che con l’esigenza di tutelare la concorrenza del
settore". "Chiediamo quindi – conclude la lettera – una
rapida approvazione di una delibera dell’Autorità per la
Garanzia nelle Comunicazioni che fissi il livello della
terminazione su rete radiomobile ad un centesimo di euro al minuto
sin dal 1 gennaio 2012".
Una richiesta che probabilmente sarà destinata a far discutere nei
prossimi giorni. Il documento porta la firma tra gli altri dei
senatori Massidda, Possa, Piscitelli e Latronico e dai deputati
Galletti, Vignali oltre che da Maurizio Lupi (Pdl), vicepresidente
della Camera.
Adiconsum, ridurre i costi di terminazione non implica calo
tariffe
Ridurre i costi di terminazione nella telefonia mobile (quelli
cioè che un’azienda paga all’altra per il passaggio di una
telefonata sulla propria rete) non vuol dire riduzione automatica
delle tariffe per i consumatori.
La terminazione nella telefonia, infatti, ha il compito di
equilibrare il mercato, garantendo uno sviluppo armonioso di tutte
le aziende, comprese quelle più giovani. Con il passare del tempo
i costi di terminazione dovranno ridursi fino a scomparire, ma
rispettando determinati tempi e percentuali di riduzione.
Modificare gli equilibri e le tempistiche già stabilite
dall’Agcom potrebbe cambiare i piani di sviluppo delle aziende
che, per rispettarli, potrebbero decidere, come ultima soluzione,
di aumentare le tariffe, e far pagare, come spesso accade, i
consumatori.
Cosa questa che Adiconsum non vuole. Adiconsum è convinta –
dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale – che sia compito
esclusivo dell’Autorità garante per le comunicazioni – decidere
con oculatezza in merito alle terminazioni, tenendo in
considerazione le caratteristiche italiane del mercato che si
differiscono dagli altri paesi europei, in piena autonomia, e senza
sottostare ad alcun tipo di pressione. La terminazione non deve far
aumentare le tariffe del mobile che sono le più basse d’Europa,
ma deve far abbassare il costo della telefonata da fisso a mobile,
salvaguardando quindi imprese e consumatori.