Il ruolo delle reti di nuova generazione. L’abbattimento del
digital divide. Le risorse “drenate” alle telco nella gara Lte.
Le regole a cui lavora l’Agcom. Gli obiettivi dell’Agenda
Digitale. Queste le questioni chiave che secondo la Slc-Cgil
l’Italia dovrà fronteggiare in tempi brevi se vorrà darsi una
chance di competitività e, ancor prima, di ripresa. “Bisogna
mettere in piedi una strategia comune, per coordinare i diversi
attori e affrontare i ritardi dell’Italia nell’attuazione
dell’Agenda Digitale”, sottolinea Alessandro
Genovesi, segretario nazionale della Slc-Cgil.
Genovesi, quali sono le priorità in tema di banda
larga?
Le risorse sono limitate: quelle pubbliche praticamente sono
inesistenti e quelle private non sono infinite. A parte le
polemiche sulla destinazione degli 800 milioni derivanti dal
surplus dell’asta Lte, sottratti al settore, si tratta ora di
mettere in piedi una strategia comune. Il nostro paese è indietro
su tutti i parametri: capacità di banda, alfabetizzazione,
digitalizzazione delle Pmi, PA digitale.
La realizzazione delle reti ultrabroadband, fisse e mobili,
può rappresentare una risposta al problema?
Con il 4G si può aggredire in parte il problema del digital
divide, ma l’investimento va reso remunerativo. Bisogna integrare
gli investimenti in reti mobili con quelli in reti fisse per
abbattere il digital divide. Ci vuole un coordinamento degli
investimenti, incentivando in primo luogo la rete fissa in fibra,
perché le reti mobili non potranno certo sostituire la fibra.
Quale il ruolo del Governo?
Il Governo è il grande assente delle politiche industriali. I
progetti sono al palo: prima è stata la volta di Infratel, poi il
progetto Fiberco di cui si discute da mesi. E la discesa in campo
di Vito Gamberale con il progetto Metroweb ha ora completamente
sparigliato le carte del tavolo Romani.
Il progetto Metroweb vi convince?
Il Fondo F2i di Gamberale con la Cassa Depositi e Prestiti va nella
direzione giusta. Metroweb ha annunciato un piano che mira a
cablare in prima battuta diverse città del nord, fra cui Bergamo,
Piacenza, Genova. Il progetto però è privato: vale a dire che
l’azienda potrebbe limitarsi ad interventi spot non in grado di
rispondere alle esigenze del Paese in tema di banda larga. Il tema
vero è dunque la necessità di una cabina di regia pubblica e
centralizzata per fare le Ngn, partendo dal fatto che le risorse
sono poche. Il 4G le nuove reti non saranno sufficienti a colmare
il digital divide.
Qual è il ruolo che l’Agcom può giocare per spingere
gli investimenti?
L’Agcom entro dicembre deve definire le aree a fallimento di
mercato e le aree a competizione. Noi proponiamo che l’Authority
definisca anche una terza fascia, le aree potenzialmente a sviluppo
di mercato, senza basarsi su indicatori demografici. Queste aree
devono comprendere i distretti industriali e le città a forte
concentrazione universitaria: qui devono venir meno gli obblighi
asimmetrici, il price cup deve essere più alto in modo da
accelerare gli investimenti privati. In base alle direttive Ue,
città come Vicenza e Varese non rientrano nelle aree a
competizione per numero di abitanti. Ma lì il mercato c’è
eccome, grazie ai distretti. L’Agcom ha la leva per incentivare
gli investimenti. Ma, ripeto, è necessaria una cabina di regia
statale, che risolva il contenzioso fra operatori e si faccia
carico di trainare la domanda di alfabetizzazione, e-commerce, PA,
servizi online, telemedicina.
Quale ruolo per gli Ott?
Proponiamo l’introduzione di un chip elettronico, gli Ott paghino
lo 0,5% del fatturato per le Ngn.
Si è acceso un forte dibattito sulla questione delle
tariffe di terminazione. Qual è la posizione del
sindacato?
Proponiamo che restino invariate ancora per uno o due anni, a patto
che gli operatori investano i guadagni frutto del mancato
abbattimento nella realizzazione delle reti Ngn.
Genovesi: “La Ngn è questione di Stato”
Il segretario nazionale della Slc-Cgil: “Il piano Metroweb va nella giusta direzione, ma non basta. Serve una cabina di regia da parte del governo per gestire la realizzazione della nuova rete”
Pubblicato il 02 Nov 2011

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