“I consumatori europei devono poter beneficiare di un forte
sistema di protezione dei dati, indipendentemente dal paese in cui
vivono e indipendentemente dal paese in cui sono stabilite le
aziende che conservano e trattano i loro dati personali”: lo ha
detto Viviane Reding, commissario Ue alla Giustizia, incontrando
ieri il ministro tedesco per la Protezione dei consumatori, Ilse
Aigner, per discutere delle strategie da seguire per rafforzare le
disposizioni europee in materia di protezione dei dati. La Reding
ha ricordato che entro la fine di gennaio 2012 la Ue presenterà la
proposta di riforma della direttiva che risale al 1995.
“Tutte le aziende che offrono servizi a utenti europei devono
essere soggette alle direttive comunitarie in tema di protezione
dei dati – ha sottolineato il commissario -. In caso contrario
queste aziende non dovrebbero poter fare business nel nostro
mercato interno. Questo vale anche per i social network”.
“Dobbiamo fare in modo – ha ribadito la Reding – che il diritto
comunitario sia applicato anche se le aziende hanno sede in un
paese terzo e i loro dati sono conservati sul cloud”.
Inoltre la Reding ha ribadito che i fornitori di servizi digitali
dovrebbero sempre chiedere ai consumatori il consenso esplicito al
trattamento dei dati. “E il diritto comunitario – ha concluso –
dovrebbe dare agli utenti il diritto di cancellare i loro dati in
qualsiasi momento, soprattutto quelli pubblicati volontariamente su
Internet”.
Lo scorso 3 novembre anche l’Etno aveva
sottolineato la necessità di una revisione della normativa
sulla privacy. Il presidente Luigi Gambardella aveva sottolineato
come, ad oggi, le imprese europee siano soggette a norme più
stringenti. "Norme – aveva puntualizzato – che ostacolano la
competitività, avvantaggiando soprattutto le Internet company
statunitensi. Servono stesse regole per telco e over the top”.