“Nessuno a Google legge la tua Gmail, tranne in casi molto specifici – in cui chiediamo e otteniamo il consenso – per esempio per motivi di sicurezza”. Lo ha dichiarato Google a seguito del caso sollevato dal Wall Street Journal secondo cui i produttori di software di app terze (ma utilizzate per Gmail) erano in grado di vedere la posta in arrivo violando la privacy. Il WSJ citava in particolare due app, Return Path e Edison Software, società che offrono strumenti per gestire la posta elettronica.
Lanciata nel 2004, Gmail è uno dei gestori di posta più popolari al mondo: conta più di 1,4 miliardi di utenti in tutto il mondo.
“Prima che un’app non pubblicata di Google possa accedere ai messaggi Gmail, passa attraverso un processo di revisione in più fasi” ha risposto l’azienda.
Nel post, a firma di Suzanne Frey, responsabile della sicurezza e privacy di Google Cloud, vengono forniti anche suggerimenti per capire se i dati sono nelle mani di fonti affidabili. Tra questi, la revisione della schermata delle autorizzazioni prima di concedere l’accesso ad un’app non di Google, l’utilizzo di uno strumento dell’azienda che si chiama Security Checkup per verificare quali dispositivi hanno effettuato l’accesso al proprio account, quali app di terzi hanno accesso a Gmail e quali autorizzazioni hanno.
Return Path ed Edison Software, hanno confermato ai giornalisti del Wall Street Journal che in passato hanno permesso ai loro dipendenti di leggere “centinaia o migliaia” di messaggi di posta con l’obiettivo di insegnare agli algoritmi di intelligenza artificiale come elaborare i dati autonomamente. “Lavoriamo costantemente per controllare gli sviluppatori e le loro app che si integrano con Gmail prima di aprire l’accesso generale”, aggiunge Frey.