Battiferri: “Porteremo in rete i principali distretti industriali”

Il Direttore Top Clients di Telecom Italia fa il punto sugli investimenti in cloud: 110 milioni di euro in campo per spingere la crescita della nuvola. Si parte dalle aree ad alta concentrazione di imprese

Pubblicato il 14 Nov 2011

Telecom Italia spinge sull’acceleratore per la diffusione del
cloud con Nuvola Italiana. Questo l’obiettivo per il 2012.
L’azienda ha messo sul piatto circa 110 milioni per ampliare la
rete e per l’infrastruttura informatica. “Stiamo investendo
molto sulla rete – spiega Simone Battiferri, Direttore Top Clients
di Telecom Italia -. In dettaglio 65 milioni saranno utilizzati per
ampliare la capacità di trasporto ed i nodi di rete, i cosiddetti
pop, e 45 milioni per le attività informatiche. Investimenti che
si aggiungono ai 55 milioni già spesi quest’anno. E ulteriori 3
milioni sono già stati destinati alla comunicazione per Nuvola
Italiana”.

Battiferri, come state procedendo? Il potenziamento della
rete quali aree geografiche riguarda?

Partiamo dai distretti industriali: il nostro obiettivo è
potenziare la connettività nei principali distretti nazionali.
Siamo convinti che è necessario partire dalle aziende e
soprattutto nelle aree dove queste si concentrano maggiormente, che
in alcuni casi si trovano in zone con copertura di rete che non
reputiamo sufficiente per l’utilizzo efficace del nostro
cloud.

Nuvola Italiana ha compiuto un anno: quali sono i risultati
raggiunti?

Circa 1500 nostri clienti sono già migrati al cloud, un ottimo
risultato. E di questi un quinto, quindi circa 300, sono pubbliche
amministrazioni. Fra le aziende sono quelle della categoria Pmi ad
essersi mosse con maggiore rapidità, ma nel portfolio ci sono
anche alcune grandi organizzazioni. Le Pmi sono molto interessate
al cloud perché i benefici in termini di risparmio sulle
infrastrutture hardware e sull’efficienza operativa sono
immediati. Riguardo alle grandi aziende le procedure sono più
complesse poiché ci sono maggiori vincoli di legacy e poi bisogna
fare i conti con le risorse infrastrutturali già in campo, frutto
di ingenti investimenti. In generale questa tipologia di aziende
sta optando per il cosiddetto hybrid cloud che prevede la
migrazione iniziale sulla nuvola di una parte delle risorse e delle
funzioni, mentre le Pmi scelgono direttamente soluzioni “full”
cloud, più convenienti alle loro esigenze.

E le pubbliche amministrazioni?
La PA è il soggetto che più può beneficiare dall’adozione del
cloud. I risparmi economici sono notevoli – da un minimo del 20%
fino a oltre il 60% – e fra l’altro l’adozione della nuvola
permette di risolvere il problema del deficit di competenze IT
interne che è uno dei principali ostacoli all’adozione delle
nuove tecnologie. Abbiamo registrato grande interesse, ma non
sempre è possibile passare all’azione con rapidità: ci sono
questioni di legacy e il tema non è solo tecnologico. Per
velocizzare la macchina bisogna agire sui processi interni.

Che “insegnamento” avete tratto da questo primo
anno?

Intanto ci tengo a sottolineare che Telecom Italia è stata fra le
prime aziende al mondo a dare vita ad una “nuvola” su misura di
imprese. È stato un anno importante e ne è uscita rafforzata la
nostra convinzione che per il decollo del cloud non si può
prescindere dalla rete. Il cloud è l’unione della componente
informatica e di quella di rete: riteniamo quindi che parlare di
cloud computing sia fuorviante. Abbiamo eliminato la parola
computing e il nostro nuovo claim è “l’unico cloud con la rete
dentro”. Telecom Italia può garantire la messa in opera essendo
dotata di tutte le risorse necessarie e soprattutto di quelle di
rete. Il cloud ha bisogno di connessioni di qualità, e quindi di
prestazioni a bassa latenza più che di capacità in termini di
Mb.

Avete rinnovato l’offerta, quali sono in dettaglio le
novità?

Mobile cloud, virtual desktop e storage sono i tre pilastri: di
fatto abbiamo già molte applicazioni, circa una quarantina,
destinate ai lavoratori “mobili” ossia alla work force.
Vogliamo accrescere il numero di funzionalità disponibili. Abbiamo
un progetto molto ambizioso: creare un marketplace dedicato alle
aziende che includerà tutte le app del nostro catalogo, offerte
insieme con i partner, acquistabili direttamente online. Riguardo
al virtual desktop crediamo che sia rivoluzionario soprattutto per
la clientela medio-grande poiché porta benefici ingenti in termini
di gestione del parco macchine, problema particolarmente sentito
proprio dalle aziende di una certa dimensione.

Ci saranno sinergie con Olivetti?
La collaborazione è molto forte e riguarda anche la gestione
documentale. Già oggi sull’Olipad sono disponibili una ventina
di app mobili di Nuvola Italiana e il numero è destinato ad
aumentare.

Quali sono gli obiettivi di biz per il 2012?
Ci aspettiamo una forte crescita, sicuramente double digit.

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