DATA PROTECTION

Accordo Ue-Giappone, via libera al “flusso dati”

Nell’ambito del partenariato strategico raggiunta anche un’intesa per riconoscere i sistemi di protezione come “equivalenti”. Tokyo ha accettato di innalzare gli standard di sicurezza, portandoli ai livelli europei. Estese anche le tutele in materia di copyright

Pubblicato il 17 Lug 2018

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Via libera al flusso di dati tra Giappone e Unione europea. Con la stipula dell’accordo di libero scambio ribattezzato Jefta (Japan-Ue free trade agreeement), è stata trovata un’intesa anche sul riconoscimento reciproco di livelli adeguati di protezione dei dati personali.

“Con la firma dell’accordo tra Unione Europea e Giappone viene raggiunto anche un importante risultato sul fronte del copyright”, sottolinea Enzo Mazza, ceo della Fimi, la Federazione dell’industria musicale italiana. “Con il trattato saranno infatti estesi i termini di protezione per gli artisti e produttori musicali italiani ed europei vigenti in Europa, 70 anni, anche al Giappone. La produzione europea godrà così degli stessi termini di protezione esistenti in Europa, un importante passo per l’industria musicale e sul quale come Fimi ci siamo impegnati a Bruxelles”.

Giappone e Unione europea hanno concordato di riconoscere i sistemi di protezione dei dati come “equivalenti”. Tokyo ha accettato di innalzare gli standard di sicurezza portandoli ai livelli europei: sarà ampliata la definizione di dati sensibili, reso più facile l’esercizio dei diritti di accesso e rettifica, rafforzata la protezione in caso di trasferimento di dati europei dal Giappone verso un Paese terzo. Verrà inoltre istituito un sistema di gestione e risoluzione dei reclami, sotto la supervisione della Commissione per la protezione delle informazioni personali giapponese, per rispondere alle istanze dei cittadini europei in materia di accesso ai dati.

I flussi di dati interessati riguardano l’insieme di informazioni generate in Rete: file di accesso ad applicazioni web o su mobile, informazioni sugli acquisti effettuati sui siti di e-commerce o sulle transazioni finanziarie realizzate online, dati provenienti da social network e servizi di geo-localizzazione. Per la Commissione europea, l’accordo creerà “la più vasta area di scambi protetti di dati”. “I dati sono il carburante dell’economia globale e questo accordo ne permetterà la circolazione sicura tra i nostri Paesi, a vantaggio sia dei cittadini sia delle economie”, ha detto Věra Jourová, commissaria europea per la Tutela dei consumatori. “Ribadiamo l’impegno a rispettare valori comuni in materia di protezione dei dati personali. Sono convinta che, collaborando, possiamo definire le norme globali per la protezione dei dati e dare prova di leadership comune in questo importante settore”.

L’intesa sul libero scambio dei dati si inserisce nell’ambito del più importante partenariato commerciale bilaterale mai negoziato dall’Unione europea. L’accordo coinvolge 600 milioni di persone e copre un’area di libero scambio che riguarda quasi un terzo del Pil mondiale. Prevede l’abolizione del 97% dei dazi doganali giapponesi, con un risparmio stimato in un miliardo di euro l’anno per le imprese europee. Il Jefta aprirà il mercato giapponese da 127 milioni di consumatori ai prodotti agricoli dell’Unione europea, tutelando oltre 200 prodotti fra bevande e alimenti europei con indicazione geografica protetta. Consentirà, infine, alle imprese europee di accedere al mercato degli appalti e al sistema ferroviario nipponico.

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