E’ un satellite, e si chiama Athena, la nuova scommessa di Facebook per portare Internet al mondo in digital divide. Chiuso il progetto Aquila basato sull’utilizzo di droni, la compagnia si prepara a mettere in cantiere il nuovo progetto che fa perno su costellazioni di piccoli satelliti che volano in orbite basse. Lo rivelano documenti presentati dall’azienda sotto il nome PointView Tech LLC alla Federal Communication Commission (Fcc) scoperti dal sito Wired. Lo scopo è “fornire in modo efficiente l’accesso a banda larga alle aree non servite e poco servite in tutto il mondo”.
Il satellite dovrebbe essere lanciato all’inizio del 2019.
Facebook non è l’unico gigante tecnologico che punta a portare internet ad alta velocità in aree remote e inaccessibili attraverso satelliti in bassa orbita terrestre. SpaceX di Elon Musk e OneWeb sponsorizzato da Softbank condividono ambizioni simili: un satellite di nome Starlink è già stato lanciato all’inizio di febbraio di quest’anno.
I documenti presentati da Facebook, che derivano da una richiesta del Freedom of Information Act, dettagliano diversi scambi di email tra funzionari della Fcc e i rappresentanti di Facebook dal 2016 al 2018. Nei messaggi del 2018, i rappresentanti del social network fanno riferimento ad una “piccola applicazione sperimentale satellitare per il satellite Athena”.
La società si era già lanciata nella tecnologia satellitare. Nel 2016 avrebbe dovuto lanciare un satellite per il collegamento a Internet di alcune parti dell’Africa, ma è andato perso mentre era a bordo di un razzo SpaceX esploso durante un test. E ha interrotto il progetto col drone Aquila che avrebbe dovuto consentire di portare la connettività Internet, con una rete LTE volante ad alta quota nelle parti più remote del mondo. Il progetto è terminato un mese fa a quattro anni dal lancio e con test di volo che non hanno avuto grande successo.