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Utenti premium a 83 milioni, Spotify tiene testa ad Apple Music

Crescita del 10% su base trimestrale e del 40% su base annua per la svdese: la formula a pagamento convince e garantisce la quasi totalità del guadagno. Fatturato in crescita a 1,27 miliardi di euro ma pesa l’adeguamento al Gdpr

Pubblicato il 26 Lug 2018

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Gli abbonati di Spotify sono saliti a quota 83 milioni, una crescita del 10% nel secondo trimestre rispetto ai primi tre mesi del 2018 e un balzo del 40% anno su anno: il colosso mondiale dello streaming della musica convince anche con la sua formula a pagamento e si rafforza nella competizione globale e nel testa a testa in America con Apple Music. Gli iscritti mensili al servizio premium di Spotify sono ora più del doppio degli utenti paganti riportati dal servizio concorrente di Apple nel primo trimestre (40 milioni).

Il risultato di Spotify per il segmento premium è superiore alle attese degli analisti (82 milioni di utenti a pagamento secondo il consensus raccolto da Reuters). Gli utenti mensili base di Spotify (Monthly Active Users o MAU) sono 180 milioni, un incremento del 30% anno su anno garantito soprattutto dai mercati emergenti come l’America Latina. 

Spotify, che ha debuttato ad aprile alla Borsa di New York, ha invece deluso sulla crescita del fatturato, positiva ma rallentata dall’entrata in vigore del nuovo regolamento europeo sui dati personali, il Gdpr, che esige di ottenere dagli utenti il consenso esplicito all’utilizzo da parte dell’azienda di determinate informazioni. Le revenues sono comunque aumentate del 26% anno su anno nel secondo trimestre a 1,27 miliardi di euro; gli abbonati rappresentano il grosso del fatturato, 1,1 miliardi nel Q2, in crescita del 27%.

Abbiamo notato alcuni impatti del Gdpr sui nostri mercati europei durante il secondo trimestre, ma dovrebbe essere tutto rientrato”, ha indicato Spotify in una nota ufficiale.

La perdita operativa è di 90 milioni di euro, pari al 7% del fatturato annuo, e risente dei costi di quotazione (30 milioni di euro). Gli utenti mensili attivi ad-supported sono 101 milioni, in crescita del 23% anno su anno. Spotify ha indicato che sta mettendo a punto una nuova interfaccia utente che favorirà l’engagement e la conversione dei click soprattutto da mobile, dove genera la maggior parte delle entrate da pubblicità (cresciute nel Q2 del 20% a 123 milioni di euro).

Apple Music è al momento la rivale più temibile per Spotify: Cupertino lavora per superare il colosso svedese dello streaming musicale in termini di abbonati. Per centrare l’obiettivo ad aprile il management di Cupertino ha messo a capo della divisione Oliver Schusser, il manager già artefice del takeover su Shazam. A fine marzo Apple Music ha tagliato il traguardo dei 40 milioni di abbonati globali; secondo i dati pubblicati dal WSJ, starebbe crescendo del 5% e dovrebbe aver superato i 50 milioni di utenti. In attesa dei dati ufficiali aggiornati, la nuova trimestrale di Spotify sembra indicare che il gigante svedese c’è.

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