Crisi economica sui mercati sviluppati, necessità di ristrutturare
l'azienda: sono questi i fattori che pesano sui risultati
finanziari di Hewlett-Packard e che spingono il nuovo chief
executive Meg Whitman ad abbassare i target di crescita per il
prossimo anno.
In una conferenza con gli analisti la Whitman ha ammesso le recenti
“crisi” attraversate da Hp e ha dichiarato al Financial Times
che spera di mettere presto i problemi dietro le spalle,
contrastando “le gravi difficoltà macroeconomiche in tutte e tre
le regioni in cui siamo presenti, ma specialmente in Europa”. ln
particolare, la Whitman è preoccupata dalla debolezza della zona
euro e dalla incapacità del Congresso americano di elaborare un
piano di riduzione del deficit: questi elementi, nota la Ceo,
continueranno a pesare sulla spesa delle aziende in tecnologia.
Nei tre mesi terminati a ottobre, Hp ha riportato un calo
dell’utile netto a 239 milioni di dollari, soprattutto per le
spese sostenute per dismettere le attività negli smartphone e il
tablet basato sul sistema operativo webOs. Le revenues sono
diminuite a 32,1 miliardi di dollari da 33,3 miliardi. Pur avendo
fatto meglio di quanto stimava il mercato, per l'anno prossimo
la Whitman deve ridurre le aspettative e annuncia una riduzione
dell'utile ad “almeno” 4 dollari per azione prima degli
interessi, contro le stime degli analisti di circa 4,56
dollari.
Meg Whitman ha preso le redini di Hp a settembre, sostituendo il
precedente Ceo Léo Apotheker. Apotheker aveva mancato i target
dell’azienda sugli utili per tre trimestri consecutivi e gli
analisti non sono sorpresi che oggi la Whitman abbia rivisto gli
obiettivi per il 2012.
“L’anno prossimo sarà un anno di ricostruzione, ricominceremo
da capo”, ha detto la Whitman. I settori su cui Hp punterà sono
la ricerca e sviluppo, dove la Whitman intende incrementare la
spesa, e i servizi, dove pure aumenterà gli investimenti.
L’azienda cercherà anche di recuperare alcuni dei contratti di
distribuzione di Pc in Cina, persi dopo l’annuncio dato da
Apotheker ad agosto sul possibile spin-off della divisione personal
computer.
La Whitman ha anche detto che farà sapere entro fine mese quale
sarà il destino del webOs, senza per ora fornire dettagli, ma
affermando che i tablet basati su Windows 8 di Microsoft le
sembrano promettenti.
La numero uno di Hp non prevede invece per l’anno prossimo grosse
acquisizioni: un tentativo di rassicurare gli investitori dopo che
l’azienda ha speso 11,7 miliardi di dollari per comprare la
britannica Autonomy. Secondo il Wall Street Journal, proprio la
gestione del contante potrebbe essere un nuovo motivo di pressione
per Hp. il gruppo aveva in banca circa 13 miliardi di dollari a
luglio, prima di comprare Autonomy, e un carico di debiti già
maggiore delle altre grandi aziende hitech. Poi, ad agosto, per
l’acquisizione della software house britannica ha dovuto
contrarre 4,6 miliardi di nuovi debiti (e in più sostenere un
costo di un miliardo per chiudere l’attività nei tablet).
"Quello che Hp avrà da dire agli investitori sulla salute del
proprio cash diventa altrettanto importante di quanto dirà sugli
utili”, secondo Rob Cihra, analista di Evercore Partners. “Il
ritmo a cui l’azienda ha speso soldi ultimamente ha molto ridotto
le sue opzioni sia di fare operazioni di buy-back di azioni che di
effettuare nuove acquisizioni”.
“Non c’è posto per accordi oltre il miliardo di dollari”, ha
confermato ieri la Whitman.