Seul, Singapore e Stoccolma le tre città più digitalizzate del
mondo in base al Networked Society City Index, l'indice stilato
da Ericsson che mette in fila la top ten globale delle città più
avanzate sul fronte dell'Ict e dei servizi digitali. La cartina
di tornasole sono i vantaggi per i cittadini derivanti
dall'adozione di soluzioni tecnologiche. Gli ambiti dove
maggiore è l'impatto positivo dell'Ict sono la sanità,
l’istruzione, l’economia, l’ambiente e l’efficienza in
generale, così come le interazioni dei cittadini con le tecnologie
stesse.
Le prime tre città classificate – Seoul, Singapore e Stoccolma
– hanno raggiunto numerosi obiettivi in ambito sociale, economico
e ambientale attraverso investimenti significativi nell’Ict.
Singapore, per esempio, sta trainando in modo deciso
l’innovazione nel settore dell’e-health e nella gestione del
traffico.
Seoul, invece, sta utilizzando le potenzialità dell’Ict per
trarre notevoli benefici ambientali attraverso la realizzazione di
progetti high tech.
Diverse città dell’area Bric, ad esempio San Paolo e Delhi,
hanno avviato iniziative promettenti con i principali player Ict
per superare il loro divario socio-economico. San Paolo, in
particolare, ha avviato un programma volto a massimizzare
l’inclusione sociale attraverso il digitale.
A Delhi sono in corso diversi progetti che fanno leva sull’Ict
per migliorare la qualità della vita dei cittadini. Eko, ad
esempio, è un’iniziativa avviata con vari stakeholder Ict che
consente di effettuare transazioni finanziarie di importi limitati
attraverso i dispositivi mobili o in punti vendita selezionati.
Eko serve oltre 1,3 milioni di clienti e ha processato transazioni
per un totale di 500 milioni di dollari tra pagamenti e micro
depositi. In una città come Delhi, i cittadini possono così
beneficiare dell’accesso a servizi finanziari di base e
utilizzarli nell’ambito di proprie attività imprenditoriali e
per ricevere il pagamento del lavoro svolto.
La crescita del Pil pro capite è spesso messa in relazione con un
aumento dei consumi e di conseguenza dell’impatto ambientale,
dovuto per esempio all’incremento di emissioni di C02. Il
Networked Society City Index mostra come l’Ict possa essere
utilizzato per eliminare l’associazione tra la crescita del Pil e
le emissioni di Co2: una città con un Pil elevato può sfruttare
l’Ict per ridurre i consumi, ad esempio introducendo forme di
pendolarismo smart o invece, un Paese o una città in via di
sviluppo può scegliere modalità di crescita più sostenibili,
privilegiando per lo stesso tipo di servizi la dimensione virtuale
anziché fisica.
"È cruciale analizzare la prospettiva dei singoli cittadini –
dice Patrik Regårdh dell’Ericsson Networked Society Lab – Le
città che si sono posizionate nella parte alta della classifica
sono quelle più in grado di attrarre idee nuove, capitali ed
eccellenze. Questo richiede un progresso costante in termini
economici, sociali e ambientali".
"Nel momento in cui i bisogni fondamentali dell’uomo vengono
soddisfatti, l’attenzione si sposta per esempio verso uno stile
di vita più equilibrato, una scena culturale ricca, la qualità
dei trasporti, agevolazioni nelle transazioni, salute e appagamento
in termini di livello di istruzione e pulizia dell’ambiente
urbano – dice Erik Almqvist, Director Arthur D. Little – L’Ict ha
il potenziale di migliorare la qualità della vita in molti di
questi settori e la connettività stessa, disponibile sempre e
ovunque, è considerata sempre più spesso un diritto fondamentale
per il cittadino".