Saranno esaminate entro questa settimana le proposte dei vendor
interessati a "rilevare" le attività di gestione e
manutenzione della rete di Wind. E qualora l'azionista
Vimpelcom valuterà conveniente l’operazione, sarà concesso alla
società vincitrice di proseguire lo studio di esternalizzazione
entro i primi 15 giorni di gennaio. E' quanto riferisce al
Corriere delle Comunicazioni una fonte interna all'azienda.
Ieri a Milano Gabriele Sgariglia, capo delle Network Operations di
Wind, ha spiegato a una delegazione di 13 dipendenti i termini
dell'operazione: "Lo studio in corso è stato
commissionato da Wind per permettere all’azienda di rimanere
competitiva sul mercato anche nei prossimi anni", riferisce la
fonte riportando quanto dichiarato da Sgariglia. "A fronte
delle obiezioni e delle perplessità manifestate a riguardo
dell’occupazione a medio-lungo termine, il mantenimento della
qualità del servizio e l’ottimizzazione interna delle risorse
esistenti, l’azienda si è limitata a rispondere che comunque non
ci sarà sicurezza, in futuro, nemmeno con l’attuale assetto di
Wind e ha presentato la cessione di ramo d’azienda come
un’opportunità da cogliere per razionalizzare i processi e per
aprirsi ad un ipotetico nuovo mercato".
A seguito dell'incontro nella serata di ieri la società
capitanata da Ossama Bessada ha inoltre pubblicato nella intranet
aziendale un comunicato (cliccare qui per il testo
integrale) per informare i dipendenti sui processi in
corso.
"I forti investimenti per la recente asta delle frequenze, le
ultime decisioni regolamentari in merito all’anticipo dei tagli
delle tariffe di terminazione mobile, con conseguente perdita per
centinaia di milioni di ricavi, insieme alla pressione della
concorrenza sul mercato con evidenti impatti sui fatturati, hanno
rafforzato la necessità di considerare modelli operativi
alternativi, al fine di consentire i futuri piani di crescita
mantenendo adeguati livelli di qualità", si legge nel
testo.
Wind – si legge ancora nel comunicato – stringerà partnership
"strategiche" con partner "solidi e
affidabili". Ericsson e Huawei le aziende con cui è
attualmente in corso la discussione. "Parte importante delle
analisi in corso è quella delle tutele per i dipendenti coinvolti
nel progetto – puntualizza l'azienda – prestando massima
attenzione alle persone, attraverso la garanzia dei posti e delle
condizioni di lavoro. La decisione finale terrà anche conto della
esistenza di adeguate opportunità di sviluppo tecnico e
professionale per il personale interessato. Alla luce di tutto ciò
il progetto ha caratteristiche effettivamente “industriali” e
non si può quindi parlare di vendita della rete. Prevediamo di
completare l’analisi e di comunicare le decisioni finali dello
studio nelle prossime settimane".
I dipendenti però hanno deciso, per il momento, di proseguire con
le manifestazioni di protesta: è fissato per 5 dicembre lo
sciopero dei Cobas, e uno sciopero generale è stato indetto dalle
principali sigle sindacali per il 16 dicembre.