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Banda ultralarga, Anci Piemonte: “Piano Bul in ritardo, il Governo tuteli le piccole comunità”

L’appello del vicepresidente Michele Pianetta: “Chiederemo garanzie formali all’esecutivo sul cronoprogramma di attuazione”. E sullo stallo del bando Wifi4Eu: “Bene le rassicurazioni della Commissione Ue. Ora chiarire come saranno ripartite le risorse”

Pubblicato il 30 Lug 2018

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“Seguiamo attentamente l’evoluzione del Piano della Banda Ultra Larga (Bul) che, seppure ai nastri di partenza, registra un ritardo rispetto al cronoprogramma di attuazione. Sull’argomento chiederemo garanzie formali al governo nei prossimi giorni, per evitare che ancora una volta vengano penalizzate le piccole comunità locali”. E’ l’appello di Michele Pianetta, vicepresidente all’innovazione di Anci Piemonte, che si sofferma anche sula sospensione e il rinvio a ottobre del bando Wifi4Eu dopo i problemi tecnici che si sono verificati per il portale che avrebbe dovuto registrare le candidature.

“Esprimo soddisfazione per le rassicurazioni ricevute dalla Commissione Europea rispetto al bando WIFI4EU – prosegue Pianetta – Tuttavia le risposte non sono sufficienti: attendiamo di sapere con chiarezza come verranno ripartite le risorse disponibili e con quali criteri verrà consentito a tutti i Comuni di partecipare al bando”.

Per sensibilizzare gli europarlamentari a questo tema Anci Piemonte ha inviato a 20 di loro, quelli della circoscrizione Nord-Ovest, una lettera chiedendo di farsi carico della questione: “Le risposte giunte in queste ore sono un primo passo, ma non bastano – aggiunge – Assieme ad Uncem, abbiamo contestato formalmente il criterio per la presentazione delle domande ovvero il famigerato clic day, che premia chi arriva primo indipendentemente dalla qualità dei progetti. Sull’argomento auspichiamo una maggiore condivisione, chiederemo alla Commissione Europea di essere coinvolti nella definizione del bando di ottobre”.

I fondi stanziati in questa prima fase progettuale ammontano a 120 milioni di euro, spiega l’associazione, suddivisi in 8mila erogazioni ad altrettanti Comuni, che potranno beneficiare di un contributo pari a 15mila euro. Le risorse consentiranno di sostenere i costi per l’installazione di infrastrutture e apparecchiature, mentre la manutenzione e l’abbonamento internet saranno a carico delle amministrazioni, che potranno installare l’antenna wifi in luoghi pubblici, come biblioteche, parchi, scuole o uffici. Ben 18.382 invece (il 21% del totale) i Comuni europei che avevano già aderito al bando nel mese di maggio: 4.038 quelli italiani, oltre la metà di quelli presenti sull’intero territorio nazionale. “Il Piemonte – conclude Pianetta – rispecchia la tendenza nazionale, a testimonianza dell’interesse suscitato dall’iniziativa. Del resto Wifi4Eu era un’opportunità importante, sia in termini culturali sia per il superamento del digital divide. Attendiamo che riparta tutto e, nel frattempo”.

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