Vivendi svaluta per 512 milioni la quota di Tim di cui possiede il 24% circa del capitale. Come riporta la nota sui conti del primo semestre 2018, “nonostante il miglioramento atteso delle prospettive di valorizzazione di Telecom Italia, se il piano industriale 2018-2020 adottato all’unanimità dal precedente consiglio di amministrazione di Telecom Italia viene effettivamente messo in opera dal nuovo consiglio”, Vivendi ha svalutato la quota in Telecom “soprattutto per tenere conto del rischio di esecuzione di questo piano industriale tenuto conto del minore potere di Vivendi di partecipare alle decisioni relative alle politiche finanziarie ed operative di Telecom Italia”.
“Abbiamo visto il calo della quotazione e sebbene abbiamo fiducia nel piano al 2020 di Telecom Italia, abbiamo preso in conto i rischi di esecuzione associati al piano industriale a causa del minore potere di Vivendi”, ha poi detto il cfo Hervè Philippe agli analisti. Quale “conseguenza del cambiamento di governance, la quota in Telecom Italia è stata riclassificata nel 2018 come affiliata non operativa”.
Per quanto riguarda la semestrale, Vivendi ha registrato nel primo semestre un utile netto di competenza di 165 milioni di euro, in calo del 6,3%. A livello adjusted, il risultato ammonta a 393 milioni, in progresso del 22,8%. Il fatturato è salito del 18,3% a 6,46 miliardi. Il risultato operativo (Ebit) è in progresso del 35,8% a 492 milioni. Il semestre ha segnato “buone performance delle tre principali attività del gruppo”, Universal Music Group, Canal + e Havas.
Vivendi ha inoltre fatto sapere che sta cercando partner strategici per Universal Music, in vendita fino al 50%. L’operazione dovrebbe essere lanciata in autunno e potrebbe richiedere 18 mesiI proventi dall’operazione verranno utilizzati per programmi di buy back o anche per acquisizioni, così come ha sottolineato il ceo Arnaud de Puyfontaine in conference call.