“Il tema dello scorporo della rete in rame di Tim mi viene posto in vari contesti: me l’hanno posto sia i lavoratori che i manager” dell’azienda. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio in audizione al al Senato per illustrare le linee programmatiche nel settore delle Comunicazioni, aggiungendo che ora serve “capire che cosa significa affrontarlo”. Il Governo ha “avviato tutti gli approfondimenti del caso”, ma ha avvertito: “Dobbiamo stare molto attenti a non farci fare un pacco”, perché “è un’iniziativa economica che prevede un onere per lo stato, sono fondi dei contribuenti che dobbiamo spendere con oculatezza”. Attenzione dunque, dice il ministro: “Ci innamoriamo di un’idea, quella dello scorporo della rete in rame, in un’epoca in cui stiamo affrontando la fibra e la banda larga”.
“E’ urgente – ha detto – costruire le nostre autostrade digitali, investiremo tutte le risorse disponibili per dotare il paese di un’infrastruttura che puè essere base di un nuovo miracolo economico”. Una riaffermazione di quanto già detto nei giorni scorsi parlando del 5G.
Sul fronte competenze digitali “siamo indietro in Europa a causa di politiche sbagliate, eppure l’innovazione digitale può trasformare interi settori della vita economica. Il ruolo della politica è favorire questi processi di sviluppo garantendo in primis i diritti dei cittadini e dei lavoratori”, ha aggiunto. Per questo “vogliamo invertire questa tendenza e mettere l’Italia al passo con il resto dell’Europa e del mondo e diventare un’eccellenza anche in questo campo”. Il nuovo governo punta a “fare dell’Italia una smart nation”.