Tim Brasil chiuderà il 2011 con ricavi in crescita a circa 16
miliardi di reais (circa 7 miliardi di euro), contro i 14,45 del
2010. È la stima che ha fatto l'ad della controllata di
Telecom Italia, Luca Luciani, presentando Tim Fiber, la società
con la quale la società telefonica torna sul mercato della
telefonia fissa nel Paese sudamericano. Il tasso di crescita dei
ricavi nel 2011 dovrebbe essere del 12%, in anticipo di un anno sui
target del piano (7-8%).
Confermata anche la quota di mercato: alla fine dell'anno Tim
Brasil avrà una quota nel mercato del mobile brasiliano del 26%,
dietro Vivo (29,6%) e davanti a Claro (25,2%).
Intanto il carrier lancia nel Paese sudamericano Tim Fiber, la
società con la quale torna nel fisso con l'offerta a banda
larga per la trasmissione dati fino a 100 mega a Rio de Janeiro e
San Paolo e potenzia i servizi mobili nelle due città. "Con
Tim Fiber – ha spiegato l'ad di Tim Brasil Luca Luciani –
puntiamo a raggiungere 1 milione di attivazioni sul fisso entro
cinque anni e la metà dei nostri clienti mobili", che al
momento sono circa 60 milioni. Da un punto di vista finanziario, ha
proseguito, "Tim Fiber impatterà sui ricavi di Tim Brazil per
1 miliardo di reais nel medio periodo (2016)». Il lancio di Tim
Fiber è stato reso possibile dall'acquisizione, per 1,6
miliardi di reais, di Aes Atimus, la società che dispone di una
rete in fibra ottica urbana di 5.500 km su Rio e San Paolo:
"Con questo investimento – ha osservato Luciani – facciamo un
salto dal punto di vista delle reti urbane, con un enterprise value
di 4,8 miliardi di reais" nell'arco di piano.
Secondo le previsioni di Tim Brasil, infatti, l'operazione
porterà risparmi tra costi e investimenti per 1,1 miliardi,
un'accelerazione del segmento corporate fisso per 400 milioni e
di quello mobile per 800 milioni: 2,5 miliardi, infine, si
riferiscono al lancio della trasmissione dati per la clientela
residenziale fissa. Con Tim Fiber, infatti, Telecom torna nella
telefonia fissa in Brasile, da cui era uscita nel 2007 dopo
l'infelice esperienza con la Brasil Telecom. Il mercato
brasiliano è fondamentale per l'operatore telefonico, dove è
secondo nella telefonia mobile con una quota di mercato del 26%.
"Rio e San Paolo – ha sottolineato Luciani – valgono 30
miliardi sul fisso e mobile". Quindi le possibilità di
crescita sono consistenti, ma, ha concluso Luciani, "non
abbiamo in mente altre acquisizioni".