Secondo Alcatel-Lucent nuovi livelli di connettività basati sulla
convergenza e sinergie fisso/mobile aprono la strada a scenari
sempre più promettenti e innovativi, unendo piattaforme e servizi
in grado di assicurare la potenza necessaria anche per servire
grandi numeri e la “granularità fine” per servizi altamente
personalizzati.
Come in un organismo umano, anche nelle città la capacità di
elaborare informazioni va con la capacità di raccogliere input e
di trasmetterli rapidamente dove è necessario; nelle città,
informazioni di diverso tipo per una pluralità di servizi e di
utenti vengono trasmesse anche da sistemi e sensori attraverso una
rete a banda larga. Con questa visione Alcatel-Lucent sta
realizzando progetti in tutto il mondo. L’High Leverage Network –
infrastruttura all-Ip che integra tecnologie wireless e wireline –
consente di innestare sistemi e componenti che rendono le città
“smart” dotate di sistemi di gestione del traffico e dei
parcheggi, building automation, energy management, reti di accesso
e sicurezza, infotainment, illuminazione, e molti altri, con il
risultato di semplificare la vita dei cittadini e ottimizzare la
gestione delle comunità da parte delle amministrazioni.
“La buona notizia – afferma Gianluca Baini, ad di Alcatel-Lucent
Italia – è che, grazie alle nuove piattaforme tecnologiche, tutto
questo sta diventando possibile a costi sempre più favorevoli e
con facilità d’uso. Ma non è tutto: l’organizzazione italiana
di Alcatel-Lucent contribuisce in modo innovativo sia allo sviluppo
di applicazioni sia alla gestione dei servizi”.
Anche le reti mobili stanno diventando più “data oriented”,
grazie all’evoluzione verso architetture Ip, come nel 4G/Lte.
L’esperienza sul campo di Alcatel-Lucent, soprattutto nel mercato
nordamericano, indica tra l’altro l’emergere di nuovi servizi
che traggono vantaggio dalla pervasività della rete, dalla
videosorveglianza ai sistemi di pagamento mobili.
La capillarità territoriale delle reti mobili con l’adozione di
piccole celle (micro, pico e femto) è un altro interessante driver
per le smart cities. In questo modo, non solo è possibile
potenziare la copertura in aree ad altissima densità di utenza
(grandi aziende, uffici postali, comunali, scuole, centri
commerciali ecc), ma anche fornire servizi intelligenti basati
sulla posizione geografica. Va segnalato al riguardo un recente
accordo tra Telecom Italia, Alcatel-Lucent e Accenture per lo
sviluppo di soluzioni e servizi di “microlocalizzazione” basati
sulle tecnologie hardware e software delle femtocelle di
Alcatel-Lucent.
Nuove sinergie fisso-mobile.
Naturalmente anche la rete fissa apre nuove strade, con il
diffondersi di applicazioni sempre più “affamate di dati”,
soprattutto in ambito urbano dove l’ultimo miglio è di poche
centinaia di metri. Le diverse isole wireless si possono integrare
proprio con connessioni broadband wired, sia in presenza di servizi
wi-fi che di reti mobili (le femtocelle, per esempio, si collegano
con l’utente nell’area di competenza utilizzando frequenze
licenziate di reti mobili ma alimentate da una comune connessione
broadband).
Le nuove generazioni di rete ad alta velocità si prestano inoltre
molto bene per servizi come la videosorveglianza e, in prospettiva,
per applicazioni ad alta interattività come le smart grid
elettriche, come quella che Alcatel-Lucent sta realizzando a
Chattanooga, una delle reti ottiche più veloci del mondo. Se si
pensa che in paesi come la Gran Bretagna sono milioni le telecamere
di sorveglianza installate (da 1,2 a circa 4,5 milioni secondo le
stime circolanti), è intuibile l’enorme traffico di
immagini/dati che sempre più attraverserà le reti.
Sicurezza e comunicazione ai cittadini costituiscono un forte
potenziale di sviluppo per le applicazioni nell’ambito delle
smart cities. Al riguardo, Alcatel-Lucent ha sviluppato proprio in
Italia una soluzione innovativa, chiamata Universal Message
Broadcaster (Umb), che consente l’invio di informazioni di
utilità generale e di emergenza.
“Un sistema di questo genere – dice al riguardo Baini – può
essere utilizzato in modo estremamente flessibile, ad esempio per
informare i cittadini interessati rispetto a situazioni
meteorologiche gravi, a guasti sulla rete idrica, a scioperi dei
servizi pubblici, a improvvisi problemi della circolazione stradale
o ferroviaria.
Altrettanto flessibile potrà essere il suo modello di delivery:
come piattaforma gestita in proprio da singole organizzazioni, come
servizio gestito in modalità host, o come Software as a Service,
anche per una pluralità di committenti. La smart city, in fondo,
è anche quella che promuove nuove attività altrettanto
intelligenti, con valore e beneficio per tutti”.