Rimettere l’uomo al centro dello sviluppo digitale per promuovere l’era 4.0. Su questo concetto è incentrata la dichiarazione finale del G20 argentino che, nelle giornate del 26 e 27 agosto, ha affrontato il tema chiave all’agenda digitale.
Il documento riconosce che la digitalizzazione è un potente fattore di crescita economica inclusiva e incoraggia i paesi del G20 a comprendere meglio i nuovi modelli di business per accelerare l’economia digitale in modo inclusivo, trasparente e competitivo.
La dichiarazione si sofferma, in particolare, sulla necessità di rendere le piccole e medie imprese protagoniste della rivoluzione digitale, di colmare digital gender gap e di affrontare le sfide della digitalizzazione del mercato del lavoro.
Elencati anche i requisiti per rafforzare l’economia digitale. Tra questi un sistema di infrastrutture efficiente e di alta qualità, un ambiente che supporti l’innovazione anche grazie a un contesto regolatorio pro-investimenti, e la promozione del libero flusso di informazioni, conoscenze e idee.
Tra le raccomandazione ai Paesi spicca la necessità di mettere in campo azioni per ridurre il gender gap. “In molti paesi il divario digitale tra i generi rimane ampio – si legge nella dichiarazione – I paesi del G20 hanno un’opportunità straordinaria per attuare politiche e azioni che accelerino la piena integrazione delle donne nell’economia digitale”. Al documento è allegato un indice con le priorità come la definizione di obiettivi specifici e misurabili, l’eliminazione degli stereotipi e la promozione dell’imprenditoria digitale femminile.
In termini di infrastrutture, il documento fa riferimento “all’obiettivo comune del G20 di promuovere l’accesso universale a Internet entro il 2025” e descrive la connettività universale come “un potente fattore di crescita inclusiva e sviluppo sostenibile”.
“La delegazione italiana ha, in particolare, sottolineato come sia necessario garantire un accesso universale alla rete internet quale precondizione per l’esercizio dei diritti di cittadinanza digitale nonché per far godere appieno tutti gli attori economici dei benefici derivanti dalla rivoluzione digitale – spiega una nota del Mise – Un’attenzione particolare è stata, infine, dedicata alle tecnologie emergenti, Intelligenza Artificiale e Blockchain tra tutte, che pongono questioni etiche e regolatorie da affrontare necessariamente a livello internazionale considerando la natura globale delle stesse”.
Focus anche sulla PA digitale. “Un settore pubblico agile, innovativo e basato sui dati dà un contributo fondamentale allo sviluppo dell’economia digitale”.