Usb: il 62% delle aziende perde i dati

Secondo una ricerca Ponemon lo smarrimento del drive è la causa numero uno. Solo la Germania riesce a tenere testa: oltre il 60% delle imprese applica strategie ad hoc

Pubblicato il 13 Dic 2011

Troppe le società europee che ignorano i rischi legati derivanti
dalla mancanza di adeguate politiche di sicurezza e dall’utilizzo
di drive Usb non crittografati. A rilevarlo uno studio di Ponemon
Institute, commissionato da Kingston Digital Europe che ha censito
2.942 professionisti con una media di 10,75 anni di esperienza nel
settore IT o IT security in Danimarca, Finlandia, Francia,
Germania, Olanda, Norvegia, Svezia, Svizzera, Polonia e Regno
Unito.
Il 71% degli intervistati ha dichiarato che la propria azienda non
dispone di tecnologie adatte a prevenire o individuare rapidamente
l’accesso non autorizzato ai dati sensibili salvati su drive
Usb.

Molte società ignorano completamente i rischi connessi all’uso
di drive Usb non crittografati, con il risultato che, la maggior
parte delle aziende (62%) ha subìto, negli ultimi due anni, la
perdita di dati riservati a causa dello smarrimento di drive
Usb.
Dal confronto dei Paesi presi in considerazione, emerge che la
percezione dell’importanza della sicurezza in ambito storage è
molto forte in Germania: il 62%, infatti, dichiara che la propria
azienda prevede una specifica policy di sicurezza per l’utilizzo
di drive Usb, con lo scopo di evitarne un uso improprio da parte
dei dipendenti. Al contrario, Francia e Polonia sono le aree più a
rischio: rispettivamente, l’85% e l’83% dichiara che i propri
dipendenti utilizzano dispositivi Usb senza autorizzazione.
“Questa ricerca evidenzia le differenze di comportamento nei vari
Paesi europei, ma a livello generale emerge che sono ancora tante
le aziende che non dispongono di policy a tutela della protezione
dei dati contenuti in chiavette USB, provocando una grande falla
nelle strategie di sicurezza – spiega ha dichiarato Larry Ponemon,
ceo del Ponemon Institute – Quasi ogni mese leggiamo sui giornali
di casi di perdita di dati sensibili da parte delle aziende: per
questo vorremmo che questa survey funzionasse come un campanello
d’allarme per porre l’attenzione su un problema che colpisce la
maggioranza delle aziende europee”.

Inoltre si rileva che nel 75% dei casi le Usb vengono utilizzate
senza autorizzazione mentre nel 63% la perdita dei dati non viene
mai dichiarata alle autorità competenti: Francia, Regno Unito e
Polonia hanno il più alto tasso di violazione dei dati a causa
dello smarrimento di dispositivi.

“La mancanza di controlli, di training e formazione dei
dipendenti, e la confusione che regna in alcune aziende,
costituiscono fattori che incentivano la perdita di dati contenuti
nei drive Usb – spiega Stefania Prando, Business Development
Manager di Kingston Technology Italia – Le aziende credono ancora
che controllare i dispositivi di storage sia inutile e costoso, sia
in termini di denaro che in termini di produttività. Questa
convinzione però perde fondamento di fronte a soluzioni USB
semplici da utilizzare, convenienti e sicure, come quelle
progettate da Kingston”.
“Per quanto riguarda l’Italia invece, un sondaggio a livello
locale conferma ampiamente la tendenza rilevata nel resto
dell’Europa: le aziende sono perfettamente a conoscenza dei
rischi che corrono con un utilizzo scorretto dei drive USB da parte
dei propri dipendenti, ma non adottano le misure necessarie per
prevenirli – conclude la Prando – Il 58% dei rispondenti dichiara
che l’azienda per la quale lavora non prevede una policy
specifica, e qualora esistessero delle norme da rispettare, non
prevedono comunque obblighi di utilizzo di drive Usb sicuri
(42%)”.

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