Il governo è al lavoro per semplificare l’entrata in vigore della fatturazione elettronica, e studia una serie di misure per “ammorbidire” l’impatto delle nuove norme. Secondo le anticipazioni di Milano Finanza, l’esecutivo sarebbe alla ricerca di un modo per esentare dall’obbligo della e-fattura i soggetti a cui si applicherà la cosiddetta flat tax, cioè chi rientrerà nei nuovi minimi dai confini allargati stabiliti dalla legge di Bilancio 2018, che prevedono un’aliquota dal 15% per chi ha un fatturato inferiore ai 65mila euro e una maggiorazione del 5% incrementale per chi arriva fino a 100mila.
Allo studio di ministero dell’Economia, Sogei e Agenzia delle entrate ci sarebbe quindi l’esenzione dalla trasmissione in real-time del documento elettronico di alcune categorie, come commercianti al dettaglio, professionisti e artigiani, che rimarranno al di sotto dei limiti di fatturato stabiliti dalla flat tax: una platea complessiva, secondo le stime di via XX settembre, di 1,5 milioni tra ditte individuali, professionisti e società.
Tra le altre novità per “semplificare” la materia ci sono anche quelle allo studio in Parlamento, contenute in un proposta di legge ad hoc ma di cui una parte potrebbe essere incorporata dalla legge di bilancio: tra queste l’ammorbidimento delle sanzioni per il primo anno dall’entrata in vigore della fatturazione elettronica tra privati, quindi fino a fine 2019, e l’abolizione dell’obbligo di comunicazione dei dati delle liquidazioni Iva. “Lavoriamo in piena armonia e sintonia con il governo – afferma Carla Ruocco (M5S), presidente della commissione Finanze della Camera e prima firmataria della proposta, ideata con Alberto Gusmeroli (Lega), Raffaele Trano (M5S) e Giulio Centemero (Lega) – Tutto ciò che potrà essere assorbito dalla prossima legge di Bilancio ben venga. Per noi questo è un primo passo verso i principi dello statuto del contribuente, troppe volte calpestato”.