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Facebook rilancia sulla realtà virtuale, arriva il visore “Quest”

Dotato di sensori per percepire l’ambiente circostante, il device non ha bisogno di pc per funzionare. Sarà venduto a partire dalla prossima primavera al prezzo di 399 dollari

Pubblicato il 27 Set 2018

Oculus-For-Business

Facebook rilancia sulla realtà virtuale. Oculus, l’azienda che il social ha acquisito nel 2014 per 2,5 miliardi di dollari, ha presentato un nuovo visore, dopo Rift e Go: si tratta di  “Quest” che verrà commercializzato a partire dalla prossima primavera a 399 dollari nella versione da 64Gb. Ci sono voluti tre anni per sviluppare il device, sotto la guida di Hugo Barra, ex dirigente di Google e Xiaomi, che sta lavorando per far realizzare a Oculus device sempre più accessibili sia nel prezzo sia nella semplicità d’uso.

La particolarità di Quest è il sistema di tracciamento della posizione e nei due controller. Quattro sensori esterni, uniti ai sensori dei controller, daranno al visore le informazioni necessarie per stabilire dove si trova chi lo indossa, permettendo così di  muoversi non solo con lo sguardo ma anche con il corpo. Percependo l’ambiente circostante, il visore lo può trasferire in quello virtuale integrandolo.

Presentandolo a San Francisco, Mar Zuckerberg ha spiegato che “un visore deve essere portatile, poter funzionare senza un pc, avere due controller per le mani così da interagire con gli oggetti virtuali. Quest è questo e molto altro ancora”.

Quello della realtà aumentata (AR) e della realtà virtuale (VR) è un mercato “goloso” per i big del tech, visto il suo potenziale di crescita e l’aumento dell’interesse da parte anche delle aziende dove diventerà di uso comune entro 3 anni. Secondo un report del Capgemini Research Institute “Augmented and Virtual Reality in Operations: A guide for investment”, cui l’82% delle aziende che attualmente utilizza queste due tecnologie dichiara di aver riscontrato benefici pari o superiori alle proprie attese. Tuttavia, la carenza di competenze interne e la mancanza di sufficienti infrastrutture di back-end rappresentano forti barriere alla crescita.

Il report, che ha censito, oltre 700 dirigenti di aziende attive nei settori automobilistico, manifatturiero e delle utility, ha rilevato che il 50% delle imprese che non hanno ancora implementato soluzioni di realtà aumentata e virtuale, ha in programma di iniziare ad esplorare il loro potenziale all’interno delle proprie operations entro i prossimi tre anni, ad esempio utilizzando l’AR per accedere da remoto a servizi di supporto in tempo reale su dispositivi portatili o indossabili, oppure usando la VR per la formazione dei dipendenti. Il 46% degli intervistati ritiene che queste tecnologie saranno largamente impiegate dalle proprie aziende entro i prossimi tre anni, mentre il 38% afferma che la loro implementazione si affermerà dai tre ai prossimi cinque anni.

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