È Philips l’azienda su cui si sono accesi i riflettori
dell’undicesima edizione dell’Ecoguida di Greenpeace dedicata
ai prodotti elettronici sostenibili. In un solo anno l’azienda è
riuscita a conquistare ben 11 posizioni nella classifica stilata
dall’associazione, passando dal 15mo al quarto posto.
“Grazie alla pressione di Greenpeace, Philips si è assunta la
responsabilità finanziaria del riciclo dei propri rifiuti
elettronici, anche se deve ancora implementare un sistema che
concretizzi il suo impegno”. Nokia, Samsung e Sony Ericsson le
hi-tech company sul podio 2009. Il colosso finlandese detiene il
primato già da tre anni: non solo vanta in catalogo numerosi
prodotti “green” ma e un quarto della propria energia totale
deriva da fonti alternative.
La classifica, quest’anno ha riservato anche alcune brutte
sorprese: Lenovo e Dell hanno perso parecchie posizioni “per non
aver mantenuto le promesse di eliminare la plastica in Pvc e tutti
i ritardanti di fiamma a base di bromo entro quest’anno”,
sottolinea l’associazione. Dell si è piazzata un po’ meglio
“ma deve ancora identificare una nuova scadenza entro cui
finalizzare l’eliminazione completa delle sostanze tossiche da
tutti i prodotti”.
La riduzione dell’uso di Pvc e dei ritardanti di fiamma risulta
applicata solo in uno dei pc della gamma desktop, in uno di quella
notebook. Va meglio sul fronte dei monitor “di cui alcuni sono
privi di sostanze e materiali pericolosi”. Lenovo – che risulta
fra gli ultimi classificati – ha due modelli in catalogo prodotti
senza composti tossici e ha posticipato il piano scadenze alla fine
del 2010. Parecchio indietro Hp, penultima nella classifica
generale davanti a Nintendo e preceduta da Microsoft, che non ha
ancora stabilito un piano definito sull’eliminazione delle
sostanze nocive dai propri prodotti.
Fra i leader mondiali del mercato dei pc solo Apple e Acer
risultano promosse: “Hanno mantenuto gli impegni assunti in
passato -puntualizza Greenpeace -. Apple aveva raggiunto gli
obiettivi già a fine 2008 ad eccezione di un ostacolo tecnico: i
fili elettrici che stanno per ottenere la certificazione Pvc-free.
E se l’azienda di Cupertino ha trovato la soluzione non c’è
alcuna ragione che impedisce agli altri produttori di pc di fare lo
stesso”. Secondo Greenpeace ogni brand dovrebbe avere almeno una
linea di prodotti priva di sostanze tossiche sul mercato entro la
fine dell’anno.