STOP AL BEAUTY CONTEST

Rivoluzione frequenze la guerra di Passera

Stop al beauty contest e gara bis per le frequenze. Lo anticipa alla Camera il ministro dello Sviluppo alla vigilia del consiglio dei ministri di venerdì. Ma le novità potrebbero andare oltre

Pubblicato il 18 Gen 2012

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Frequenze, rivoluzione in arrivo. Non solo sul fronte dei multiplex televisivi dove il governo Monti dà una spallata definitiva al beauty contest. Le novità potrebbero riguardare l’intero settore con un radicale cambio di pagina così da rimettere l’Italia delle frequenze in linea con gli obiettivi europei. Appuntamento alle 9 di venerdì quando il ministro dello Sviluppo Corrado Passera presenterà al consiglio dei ministri le sue proposte per bloccare il beauty contest avviando le procedure per una nuova asta delle frequenze. "Quando è stato concepito il beauty contest il contesto economico e sociale italiano era molto diverso dall’attuale – dice Passera alla Camera rispondendo al question time voluto da Paolo Gentiloni (Pd) -. Ora le cose sono cambiate: serve valorizzare una risorsa dello Stato". C’è stata dunque una "riconsiderazione" dei principi alla base del beauty contest, quindi, che porta verso l’adozione di una "gara" anche considerando che lo spettro riveste un valore "strategico oltre che economico per il Paese". Un "diverso utilizzo" delle frequenze ha ricadute complesse "giuridiche, economiche, regolatorie" per cui era necessaria " un’attenta e sollecita analisi" da parte del governo. Analisi che però "è già quasi arrivata a termine".

Un annuncio di "inizio lavori" che rischia di suonare come una dichiarazione di guerra in un contesto come quello italiano finora dominato dagli interessi dei broadcaster, e non solo gli incumbent. Tra le ipotesi circola quella di un decreto legge, che sarà presentato venerdì mattina in cdm, che apre a uno scenario totalmente nuovo per l’Italia. Con un riassetto dello spettro che guarda al futuro, in grado di permettere un utilizzo neutrale e flessibile delle frequenze in linea con quanto chiede l’Europa. A cominciare dall’"accantonamento" di un ulteriore Ghz di frequenze che dovrà essere pronto per l’uso nel 2015. Come già annunciato dal segretario generale Roberto Viola al "Corriere delle Comunicazioni": "Miliardi di smartphone, tablet e la prossima Internet delle cose hanno bisogno di una massiccia iniezione di banda larga mobile in più, per non mandare in tilt i network mobili – aveva detto in un’intervista -. In pochi anni servirà almeno un Gigahertz di spettro radio ulteriore per veicolare questo tsunami di dati in avvicinamento".

Reazioni soddisfatte del Pd all’annuncio del ministro: "La discontinuità rispetto al precedente governo è evidente" ha detto Paolo Gentiloni del Partito Democratico, firmatario del question time al ministro.
"Nel prossimo Consiglio dei ministri il governo -sottolinea Gentiloni – procederà’ a bloccare il beauty contest avviando le procedure per una nuova asta frequenze. Sono certo che nelle settimane successive il governo, d’intesa con Agcom e Commissione Europea – conclude l’esponente del Pd – individuerà le modalità più efficaci per un’assegnazione di frequenze remunerativa, capace di accrescere il pluralismo Tv e di soddisfare le crescenti esigenze di banda per l’accesso a internet da reti mobili".

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