Vendere Fastweb oppure potenziarla facendo leva su una partnership “forte”? Queste le ipotesi, secondo quanto riferisce Bloomberg, all’esame di Swisscom, la società elvetica a cui fa capo l’operatore italiano. Secondo quanto si apprende, il “dossier” Fastweb sarebbe stato messo già nero su bianco, ma nessun nome di potenziali acquirenti sarebbe citato nel report di cui riferisce Bloomberg secondo cui però sarebbe da escludersi un interessamento da parte di Ck Hutchinson. La holding che detiene la proprietà di Wind Tre avrebbe manifestato il proprio interesse caduto poi a seguito delle valutazioni.
Sempre stando a quanto si apprende Swisscom avrebbe deciso di accendere i riflettori sul futuro di Fastweb a causa delle mutate condizioni del mercato italiano dovute allo sbarco del quarto operatore mobile Iliad. Sbarco che si è concretizzato in una rinnovata guerra dei prezzi che ha già impattato sui profitti delle delle tre big telco, Tim, Vodafone e Wind Tre. E le frequenze 5G pagate a caro prezzo hanno appesantito ulteriormente le sofferenze. Anche Fastweb ha preso parte alla gara ma ha deciso di concentrarsi esclusivamente su un singolo blocco a 200 MHz nella banda a 26 GHz. L’operatore guidato da Alberto Calcagno ha però in pancia altre frquenze, in particolare quelle frutto dell’accordo con Tiscali che ha consentito di portare a casa risorse nell’ambito dei 3,5 GHz.
Swisscom non sarebbe però l’unica a valutare “opzioni” per il mercato italiano. Ck Hutchison, secondo quanto risulta a Corcom, starebbe lavorando a un piano di cessione di circa 5.000 torri, considerate in “eccesso” a seguito della fusione fra Wind e Tre: i due operatori hanno portato in dote rispettivamente 15.000 e 11.000 torri. L’obiettivo di Ck Hutchison sarenne quello di alleggerire la posizione finanziaria a seguito dell’acquisizione del 50% di Veon per 2,5 miliardi di euro.