Entrano nel vivo i lavori del forum della European Blockchain Partnership, iniziativa promossa dalla Commissione Ue con l’intento di creare una piattaforma europea basata sulla tecnologia blockchain per lo sviluppo di servizi pubblici digitali: oggi a Bruxelles si è tenuta la quinta riunione, la prima a cui ha partecipato la delegazione italiana, dopo l’adesione del nostro Paese alla Blockchain Partnership Initiative lo scorso 27 settembre.
“L’incontro è stato un’occasione utile per confrontare le diverse esperienze operative e di carattere regolamentare che stanno maturando in diversi Paesi europei ed informare la Commissione Ue e gli altri Paesi sulle iniziative assunte sul tema dal ministero dello Sviluppo Economico italiano”, spiegano dal Mise. E’ in corso la call for experts per la costruzione della Strategia Nazionale sulla Blockchain, che rappresenterà la pietra angolare delle attività del Governo sul tema.
Nel corso della riunione odierna la Commissione europea ha, inoltre, avviato la discussione sui principi ispiratori nonché sulle principali specifiche tecniche della piattaforma europea che dovrebbe ospitare delle prime applicazioni nel corso del 2019. La delegazione italiana ha sottolineato la necessità che la costruzione della piattaforma europea sia ispirata a principi di apertura, trasparenza e inclusività rispetto a tutti gli attori potenzialmente interessati.
Secondo un report Capgemini la blockchain potrebbe diventare una tecnologia largamente diffusa entro il 2025, entrando a far parte di vari processi aziendali e supportando le catene di fornitura a livello mondiale. Attraverso partnership e investimenti, la Distributed Ledger Technology dominerà sia nel settore manifatturiero sia in quello dei beni di consumo e l’industria retail, inaugurando una nuova era di trasparenza e fiducia.
Secondo lo studio “Does blockchain hold the key to a new age of supply chain transparency and trust?” questa tecnologia verrà massivamente utilizzata nella supply chain entro il 2025. Attualmente, solo il 3% delle aziende che stanno implementando la blockchain lo fanno su vasta scala, mentre il 10% ha avviato un progetto pilota, con l’87% degli intervistati che dichiara di essere nelle prime fasi della sperimentazione della blockchain.
Regno Unito (22%) e Francia (17%) sono attualmente i paesi europei all’avanguardia in tema di implementazione su ampia scala e progetti pilota per la blockchain, mentre gli Stati Uniti (18%) sono all’avanguardia in termini di finanziamento di iniziative relative alla blockchain. I cosiddetti “pionieri” sono ottimisti sul fatto che la blockchain riuscirà a realizzare tutto il proprio potenziale, con oltre il 60% degli intervistati che ritiene che tale tecnologia stia già trasformando il modo in cui collaborano con i partner.
Riduzione dei costi (89%), una migliore tracciabilità (81%) e una maggiore trasparenza (79%) sono i tre fattori principali alla base degli attuali investimenti in blockchain. Inoltre, questa tecnologia permette di inviare informazioni in modo più sicuro, veloce e trasparente. La tecnologia può essere applicata a funzioni critiche della catena di approvvigionamento, dalla tracciabilità della produzione al monitoraggio delle catene alimentari e alla garanzia di conformità normativa. È molto probabile che i pionieri identificati nello studio, entusiasti dei risultati che stanno ottenendo, incrementeranno i propri investimenti in ambito blockchain del 30% nei prossimi tre anni.
Sebbene ci sia un certo ottimismo in merito agli sviluppi della blockchain, continuano a sussistere dei timori relativi al raggiungimento di un Roi effettivo e all’interoperabilità tra i vari partner della supply chain. La maggior parte (92%) dei pionieri ritiene che il Roi sia la principale sfida all’implementazione della tecnologia, mentre l’80% afferma che l’interoperabilità con i sistemi legacy sia una delle maggiori sfide operative. Inoltre, l’82% identifica nella sicurezza delle transazioni uno dei maggiori ostacoli all’implementazione delle loro applicazioni blockchain da parte dei partner, fattore che mina il suo status di tecnologia sicura.