Nuove grane per Facebook. La Commissione giapponese per la protezione delle informazioni personali ha chiesto ufficialmente alla società di Mark Zuckerberg di indagare sul motivo per cui i dati degli utenti nipponici sono stati violati, ingiungendo la creazione di misure preventive per evitare che il fatto si ripeta. L’iniziativa fa naturalmente riferimento al cyber attacco subito recentemente da Facebook che, stando alle ultime dichiarazioni, ha coinvolto 29 milioni di utenti (tra cui anche account giapponesi), mentre fino a 50 milioni di profili sarebbero stati raggiunti dagli hacker, che avevano l’obiettivo di rubare i token di accesso che consentono alle persone di accedere automaticamente alla piattaforma. Il monito del governo giapponese non comporta prescrizioni amministrative o multe e non è in alcun modo vincolante dal punto di vista legale, ma di sicuro ha un certo peso: “È la prima volta che la commissione, che ha indagato sulla fuga di dati insieme alle autorità britanniche, ha lanciato ammonimenti a Facebook”, ha confermato un funzionario parlando con l’agenzia di stampa AFP.
Gli utenti giapponesi erano già stati colpiti dall’altro scandalo che qualche mese fa ha portato il social network agli onori delle cronache: secondo la commissione, infatti, i dati di fino a 100 mila iscritti sono stati dirottati da Cambridge Analytica, che aveva avuto accesso a quasi 87 milioni di profili.
Nello specifico, il governo ha chiesto a Facebook di comunicare in maniera completa e trasparente eventuali problemi di sicurezza gli utenti, di aumentare la sorveglianza sui fornitori di applicazioni ospitate sulla piattaforma e di informare le autorità regolatrici di qualsiasi variazione sulle misure di sicurezza del network. Dal canto suo, Facebook ha promesso di dettagliare sul sito giapponese il modo in cui indirizzerà queste richieste.
Secondo il sito “The Information” Facebook sarebbe in trattativa per comprare una società che si occupa di cybersicurezza. La piattaforma avrebbe contattato diverse società ma non sono al momento trapelati nomi. La trattativa potrebbe concludersi entro l’anno. Zuckerberg e il suo team – dicono le indiscrezioni – potrebbe acquistare un software da inserire nei servizi del social che possa, ad esempio, segnalare tentativi di hackeraggio o il pericolo sicurezza in singoli account. La società di Zuckerberg, sotto i riflettori per la privacy e il caso Cambridge Analytica, circa un mese fa è tornata alla ribalta per una falla sicurezza che ha messo a rischio i dati di 29 milioni di utenti. Anche l’Fbi ha aperto un’inchiesta.