LA PROPOSTA

Il dominio .eu si rinnova: norme rivisitate all’esame dell’Europarlamento

Revisione dopo 16 anni delle regole sul dominio geografico internazionale che conta su 4 milioni di registrazioni. Previsto l’adeguamento al Gdpr e il diritto di registrazione anche per i residenti fuori dall’unione

Pubblicato il 24 Ott 2018

europa-161207114037

Il dominio .eu si rinnova dopo sedici anni dalla sua istituzione. Un cambiamento all’insegna della trasparenza, con l’istituzione di un gruppo multipartecipativo che farà da consulente della Commissione per l’attuazione delle nuove regole, che sono state proposte dal Consiglio dell’Unione Europea e che gli ambasciatori degli Stati membri hanno adottato in sede di Comitato dei rappresentanti permanenti. Tra le notivà viene previsto l’adeguamento al regolamento generale per la protezione dei dati, il Gdpr, e verrà esteso il diritto di registrare un dominio .eu ai cittadini dell’Ue residenti fuori dall’Unione.

Queste novità fanno parte della revisione delle norme che disciplinano il dominio Internet in una proposta che, si legge in una nota, rispecchia i significativi cambiamenti che si sono verificati nell’ambiente online da quando il primo regolamento .eu è stato adottato 16 anni fa, tra cui la concorrenza più agguerrita nello spazio dei nomi di dominio e il maggiore ruolo della comunità multipartecipativa nella governance di Internet.

Il dominio .eu è oggi uno dei più vasti domini di primo livello geografici internazionali, e conta su più di quattro milioni di regitrazioni, oltre 700 regirar accreditati e un operatore delregistro con sede in Belgio. La proposta in esame, spiega il comunicato del Consiglio dell’Unione Europea, specificando che l’Eurparlamento non ha ancora adottto una sua posizione in merito, “fa parte della strategia per il mercato unico digitale e del controllo dell’adeguatezza della regolamentazione (Refit) effettuato dalla Commissione. L’accordo raggiunto oggi costituisce un mandato per la presidenza affinché possa avviare discussioni con il Parlamento europeo con l’obiettivo di conseguire un accordo sul testo finale”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati