Due giorni interamente dedicati a Cloud, intelligenza artificiale, blockchain e sicurezza dei dati, tra gli abilitatori principali di quella trasformazione digitale che apre un nuovo campo di gioco per il mondo enterprise e per l’evoluzione della pubblica amministrazione. E’ Think Roma, l’evento Ibm che dopo la tappa milanese dei giorni scorsi si è trasferito nella Capitale, all’Acquario Romano, riunendo guru, rappresentanti delle istituzioni, giornalisti di settore e aziende, fra dibattiti, percorsi esperienziali e formativi, laboratori e demo.
L’apertura della sessione plenaria della seconda giornata è stata dedicata ai tre passi fondamentali per abbracciare la digital transformation, illustrati dai tre manager che sono a capo, per l’Italia, dei settori infrastrutture, cloud e servizi, prima di passare alla cybersecurity e alle applicazioni delle nuove tecnologie nel campo della sanità.
Secondo passo è sfruttare al meglio il cloud e le possibilità che apre in termini di competitività e di miglioramento delle esperienze degli utenti finali. “Il cloud è un abilitatore tecnologico – afferma Alessandro La Volpe, vicepresidente di Ibm Cloud e responsabile per l‘Italia delle attività su Cloud, software e intelligenza artificiale – Deve integrare i dati, essere pronto per tecnologie esponenziali come l’intelligenza artificiale e sicuro nelle sue fondamenta, aperto e senza lock-in”. Alla consapevolezza che il cloud – e il multicloud – siano la prospettiva verso cui si sta muovendo il mercato La Volpe cita alcuni dati significativi sulla necessità di accelerare il processo di trasformazione digitale: “Da qui al 2021 – spiega – il 91% delle aziende pianifica di adottare architetture multicloud, il 41% ha una strategia in proposito e soltanto il 38% ha procedure e strumenti per riuscirci”.
Durante la manifestazione è intervenuto tra gli altri Sandro Gambuzza, componente della Giunta di Confagricoltura, che ha sottolineato come gli investimenti su innovazione, ricerca e digitalizzazione in agricoltura siano le condizioni necessarie per scalare nuove posizioni nella grande sfida dei mercati internazionali”. “L’agricoltura 4.0 oggi in Italia è una realtà, ha un mercato di 100 milioni di euro, il 2,5% di quello globale che vale 3,5 miliardi di euro.
Si avvale di 300 nuove soluzioni tecnologiche, dai sensori ai droni in campo, al packaging intelligente o attivo, utilizzate lungo tutta la filiera”. “I problemi per avviare un nuovo corso di promozione dell’innovazione – ha concluso – risiedono indubbiamente nell’esiguità delle risorse disponibili, ma anche e soprattutto nella qualità dell’organizzazione del sistema, con particolare riferimento al miglioramento strutturale e al disegno delle politiche”.
Tra i temi affrontati ieri durante la manifestazione ci sono stati la trasformazione digitale raccontata dalle esperienze delle aziende che si sono già avviate su questo percorso, introdotte dal Chief Marketing officer di Ibm Italia, Luca Altieri, la Blockchain e l’impatto della digital transformation sulla pubblica amministrazione, a cui ha preso parte Enrico Cereda, presidente e amministratore delegato di Ibm Italia.